Porto, esame sui fanghi prima del dragaggio

Cominciata la procedura per l’escavazione dei fondali con l’esame dei sedimenti da smaltire

VASTO. Presto i fondali del porto di Punta Penna saranno dragati. La procedura di recupero e smaltimento del materiale fangoso è cominciata nei giorni scorsi. L’Arta, l’Agenzia regionale per la tutela ambientale, ha eseguito i prelievi di campioni di acqua e sabbia e li ha consegnati ai laboratori competenti. Fra una settimana saranno comunicati i risultati al Consorzio industriale di Vasto. Subito dopo, in base ai risultati, sarà individuato il sito di smaltimento. La disponibilità di quei dati consentirà di sbloccare l’iter della pratica relativa ai lavori programmati e finanziati da tempo. Un intervento mirato a riportare il bacino al livello di pescaggio naturale e consentire l’ingresso di navi di maggiore tonnellaggio. Per la soddisfazione degli armatori e degli industriali che grazie al porto di Punta Penna riescono ridurre i costi delle esportazioni e delle importazioni.

Non a caso l'attività del porto non si è fermata neppure ad agosto. A parlare sono i numeri. Il porto di Punta Penna continua a guadagnare utenti nonostante la crisi. Il rilancio del territorio riparte da Punta Penna. I politici del vastese hanno chiesto per questo all’Arta di accelerare le procedure di prelievo e analisi del materiale accumulato sui fondali. Passaggio obbligatorio e necessario per la redazione di un progetto sull’escavazione.

L’iter è partito tre anni fa. La Direzione trasporti e mobilità della Regione accolse la richiesta dell’autorità marittima, destinando al bacino istoniense 1.870.000 euro per il potenziamento e il dragaggio dei fondali. Il dragaggio è importante per garantire il miglioramento delle condizioni di operatività dello scalo. Nonostante la crisi il porto ha registrato nei primi sei mesi del 2014 il raddoppio rispetto all’anno precedente delle tonnellate di stazza lorda di merci caricate e scaricate. Il dragaggio consentirebbe a navi più grandi di attraccare a Vasto riducendo il numero di viaggi e il costo del trasporto delle merci. Il bacino è guardato con interesse da Confindustria, che da febbraio 2013 ha inserito Punta Penna nella rotta delle navi porta-container. «Ha tutte le caratteristiche per divenire un importante crocevia del sistema integrato di infrastrutture», ha più volte dichiarato il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera. (p.c.)

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