Prg in aula, ma la seduta salta dopo la pausa cena

La maggioranza si ripresenta in consiglio con pochi esponenti e scivola sul numero legale

LANCIANO. La corsa del piano regolatore è ripartita. Dopo sei ore dall'inizio della seduta, a tarda serata il consiglio comunale prende in mano la matassa delle 703 osservazioni, ovvero le proposte di modifica e integrazione presentate al piano da cittadini, associazioni e partiti. In realtà è solo un primo passo: dopo la pausa cena i consiglieri non rientrano in aula e la seduta va deserta.

Dopo il consiglio comunale di ieri, però, la maggioranza porta a casa almeno il fatto di aver rimesso in moto la macchina del Prg, ferma all'adozione di dicembre 2008. Con le ultime settimane di rinvii per le divisioni nel centrodestra, l'attesa per l'arrivo in aula dello strumento urbanistico che la città attende da 30 anni, era alle stelle.  L'ufficio urbanistico è stato mobilitato dalla mattina. Verso le 16 i faldoni originali delle osservazioni con le cartine e le mappe, e in più le copie per ogni gruppo consiliare (costate, pare, 4.100 euro), arrivano i municipio su cinque carrelli trasportati a mano dai dipendenti dell'ufficio di largo Tappia.

I fogli occupano tutto il tavolo della sala giunta, dove vengono "custoditi" dal progettista Vincenzo Di Fabio, dal consulente tecnico, l'urbanista bolognese Gianni Crocioni, e dai collaboratori.  L'assessore all'urbanistica Marco Di Domenico (Pdl) fa la spola tra sala e aula adibita alle proiezioni delle mappe del piano. La proposta dell'ufficio di piano, destinata a sollevare le polemiche dell'opposizione, prevede l'approvazione di circa 220 osservazioni delle 703 presentate.

Un numero di modifiche e di integrazioni che consentirà un'aggiunta di 20mila metri quadrati di superficie utile edificabile (non il massimo disponibile per le osservazioni che era di 26mila), a quella già prevista nel piano. «Si tratta di circa 100 metri quadrati per ogni osservazione: poco per tutti», sembra coniare uno slogan Crocioni. «Altri 6mila metri quadrati il Comune li tiene in cassaforte per eventuali aggiustamenti», spiega Di Domenico. 

Nelle ore precedenti, i lavori del consiglio comunale scorrono nel braccio di ferro tra la maggioranza, interessata ad arrivare al più presto alla discussione sul Prg, e l'opposizione, che porta avanti temi finora ignorati dal consiglio: dal dramma dei lavoratori San Stefar al dimenticato piano strategico del Basso Sangro. Malgrado le polemiche, su alcune questioni l'assemblea converge su posizioni comuni.

Si decide, ad esempio, di convocare la commissione comunale per valutare agevolazioni economiche ai dipendenti San Stefar, senza lavoro e senza sede; e a maggioranza si approva un ordine del giorno contro le centrali nucleari. Solo dopo le 22 arriva il Prg. Ma la pausa cena si allunga oltre l'orario stabilito, il presidente Nicola Pasquini non aspetta e dichiara sciolta l'assembla. Ora il consiglio va nuovamente riconvocato.

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