Primavera: imprese poco garantite

Il presidente di Confindustria: Equitalia obblighi anche gli enti a pagare

CHIETI. «L'azione di riscossione dei tributi effettuata da Equitalia deve essere applicata anche sugli enti locali che non pagano le imprese». È la provocazione lanciata da Paolo Primavera. Il presidente di Confindustria Chieti chiede agli enti chiarezza nei pagamenti dovuti alle imprese e, alla Regione, di istituire un fondo di garanzia a tutela delle aziende che cedono il proprio credito. Questo perché sempre più imprese, logorate dalle lungaggini delle istituzioni pubbliche nel corrispondere i compensi pattuiti per realizzare opere pubbliche, ricorrono a istituti bancari, in gergo factoring, per ricevere anticipazioni di cassa. In cambio, le società finanziarie applicano interessi spesso proibitivi e postille contrattuali che non consentono più all'imprenditore di dormire sonni tranquilli. Se l'ente, infatti, non paga le società di factoring nei termini contrattuali previsti, è l'imprenditore che deve affrontare in prima persona il pagamento dell'anticipazione di cui ha beneficiato. Un meccanismo perverso, che sta mandando sul lastrico diverse aziende teatine. «Comprendiamo le difficoltà affrontate in questo momento dagli enti locali, Provincia in primis, anche se», osserva Primavera, «bisogna capire che oggi le imprese lavorano per pagare le banche con imposizioni di legge rigide, da rispettare a cadenza mensile. E invece gli enti si permettono il lusso di erogare in tutta tranquillità i pagamenti concordati, anche a distanza di parecchi mesi, o addirittura anni, dalla stipula dei contratti di lavoro». Un'anomalia per Confindustria che sta intaccando anche le credenziali degli enti locali che, di frequente, vengono inseriti nelle black-list delle società di factoring. «Bisogna sedersi attorno a un tavolo per tentare di abbassare subito i tassi di interesse applicati da questi istituti bancari, mentre la Regione», sostiene Primavera, «deve creare un fondo di garanzia per gli enti che non riescono a onorare i contratti con le società di factoring, in modo da preservare gli imprenditori da brutte sorprese. Al tempo stesso, è necessario stipulare accordi con gli enti per avere chiarezza sugli incassi delle imprese». Che, in diversi casi, allestiscono i cantieri, portano avanti i lavori e li completano senza ricevere neppure un centesimo dalle istituzioni. Un disagio che è quasi all'ordine del giorno per le aziende che sottoscrivono contratti di lavoro con la Provincia di Chieti, ente alle prese con un bilancio in rosso e con una lista chilometrica di creditori da saldare. «Equitalia» tuona Primavera «cominci a vigilare sulle amministrazioni pubbliche che non pagano le imprese». Come se non bastasse il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, nei giorni scorsi, aveva annunciato una serie di controlli per verificare il rispetto degli obblighi contrattuali delle imprese esecutrici di lavori per conto della Provincia. Iniziativa condivisa da Antonella Marrollo, presidente dell'associazione nazionale costruttori edili (Ance) di Chieti. «La nostra associazione è da sempre attenta ai valori della legalità, della trasparenza e della correttezza quindi» sottolinea Marrollo «ben vengano dunque questi controlli». A patto che si paghino le imprese nei tempi dovuti. «Chiediamo alla Provincia» sollecita ancora Marrollo «il rispetto dei termini di pagamento alle imprese e un intervento urgente su una problematica reale, che oggi assume livelli non più sostenibili per il sistema imprenditoriale del nostro comprensorio».

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