Pronta la graduatoria degli alloggi popolari

Nella lista oltre 200 richiedenti ma le case disponibili sono poche. Opportunità dall’ex carcere

VASTO. La graduatoria degli aventi diritto a un alloggio di edilizia residenziale pubblica in città è pronta. L’elenco è stato redatto seguendo i dettami della legge regionale. L’obiettivo del Comune è evitare azioni illegali e abusi. Per questo la graduatoria è stata stilata solo dopo una lunga e minuziosa indagine patrimoniale dei richiedenti. Certo, l’amministrazione riuscirà ad accontentare solo una piccola parte delle persone che hanno presentato la domanda.

La crisi purtroppo ha allungato a dismisura l’elenco delle famiglie senza un tetto. L’ultimo caso segnalato ai media è quello di R.B., donna sposata e madre di 4 figli. Entrambi i coniugi sono senza lavoro. Il marito è stato licenziato da una azienda della zona. Non avendo più entrate mensili non riescono più a pagare l’affitto ed è arrivato lo sfratto. Il 10 aprile non sanno dove andare.

Purtroppo di casi come quello di R.B. ce ne sono tanti in città. Il sindaco Luciano Lapenna cerca soluzioni. L’amministrazione destinerà il ristrutturato ex carcere di via Aimone ai nuclei più bisognosi. Ma non basta. La lista dei pretendenti va oltre le 200 richieste. Le case a disposizione si contano sulle dita di una mano. Sempre più spesso si scatena una guerra fra poveri. L’assessore Nicola Tiberio cerca di fare il possibile per evitare che questo accada ma non è facile gestire una situazione che è diventata estremamente critica.

Intanto il Comune ha dichiarato guerra alle occupazioni abusive. Solo qualche settimana fa ha sfrattato una famiglia che occupava abusivamente un alloggio Ater destinato ad altri. I controlli vengono ripetuti periodicamente. Sul problema è intervenuto più volte Marco Di Michele Marisi, responsabile di Giovani in Movimento, sodalizio del centrodestra.

«È necessario un progetto che preveda la realizzazione di altri alloggi, l’affitto di immobili inutilizzati e l’erogazione di fondi per la locazione», è la ricetta che Marisi ha esposto in più occasioni.

Viste le condizioni della casse comunali una valida risposta potrebbero darla i privati. Proprietari o imprenditori che siano disposti a riqualificare il patrimonio edilizio del Comune trasformandolo in alloggi popolari. (p.c.)

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