Protestò sulle strisce: multato l’ex sindaco

San Salvo, a Marchese verbale di 2.548 euro per il viavai sul passaggio pedonale davanti alla Regione

VASTO. Il 20 maggio 2011 partecipò con altre 300 persone e 50 colleghi ad una manifestazione di protesta a Pescara contro i tagli al sociale. A distanza di tre anni Gabriele Marchese si è visto reacapitare a domicilio una multa di 2.548 euro. «Peccato che sono l’unico ad averla ricevuta», sottolinea l'ex sindaco di San Salvo. L’ex primo cittadino ha presentato ricorso e affidato la pratica al suo legale, l’avvocato Carmine Petrucci. «Sono orgoglioso di essere stato considerato l’unica persona che ha protestato per i diritti dei disabili, degli anziani e dei più deboli. Lo rifarei immediatamente. Ma non è giusto quello che è successo», dice l'esponente di Abruzzo civico.

Il 20 maggio 201,1 300 persone raggiungono Pescara e si fermano sotto la sede della giunta regionale, in viale Bovio. «In precedenza avevo inviato al governatore Gianni Chiodi e all’assessore Paolo Gatti, una lettera i cui chiedevo a nome anche dei colleghi di essere ricevuto. Nè Gatti, nè Chiodi hanno voluto farlo».

A quel punto, per protesta, sindaci e operatori del sociale cominciarono ad andare avanti e indietro sul passaggio pedonale di viale Bovio. Il fatto venne considerato “occupazione abusiva”. LA Qualche tempo dopo Marchese ricevette la notifica di una contravvenzione. «Ero stato io a chiedere le autorizzazioni per la manifestazione in prefettura e quindi i vigili erano in possesso del mio nominativo. Tutti però hanno visto che non ero solo», rimarca Marchese.

Il 20 agosto 2011 l’ex sindaco invia ricorso al prefetto di Pescara contro la multa e allega le proprie osservazioni. Qualche giorno fa ha ricevuto a domicilio un sollecito di pagamento della multa. «Il fatto strano è che nella notifica c’è scritto che non ho presentato ricorso e questo non è vero. È poi assurdo che io debba essere l’unico multato. Comunque a, ben pensarci, questa cosa mi fa onore», riflette il rappresentante del centrosinistra. «Essere multato per avere difeso i diritti di persone bisognose di aiuto è per me un vanto. L’ho fatto e lo rifarei cento volte. Difendere i diritti delle fasce sociali più deboli dovrebbe essere una regola per tutti. Io rispetto le regole. Se devo pagare pago e sono lusingato di farlo. Ma non posso non essere stupìto dalla singolarità di questo provvedimento arrivato per di più a pochi giorni dal voto». (p.c.)

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