Protesta della marineria a Ortona Rischio blocco per lo scalo portuale

Stato di agitazione per protestare contro il caro-carburante e situazione aggravata dalle difficoltà nel vendere il pescato per il blocco del trasporto merci legato allo sciopero dei tir

ORTONA. A Ortona stato di agitazione della marineria e attività verso il blocco, per protestare contro il caro-carburante. Sempre più difficile vendere il pescato, a fronte del blocco del trasporto merci legato allo sciopero dei tir. Dal porto ortonese non sono uscite le 21 motovongolare, mentre hanno preso regolarmente il largo, ma si apprestano a rientrare in anticipo, le 5 lampare, le 15 unità di pesca a strascico e le 8 volanti. La situazione viene seguita costantemente dalla Capitaneria di Porto di Ortona.

Il presidente di Federcopesca Abruzzo, Franco Ricci - interpellato dall'ANSA - confermando lo stato di agitazione delle marinerie, ha ricordato l'incontro in programma il 26 gennaio prossimo, presso la Camera di commercio di Roma, fra le associazioni di categoria e i Ministeri competenti, e la successiva riunione nazionale delle marinerie, a Fano il 28 gennaio, che dovrà decidere eventuali azioni di protesta.

"Stiamo lavorando per trovare una soluzione", ha detto Ricci. "Uno degli aspetti in discussione, con notevoli ripercussioni sull'attivtà della categoria, è l'applicazione dell'aliquota Iva sul gasolio, se al 10 o al 21 per cento".
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