Punta Penna, il porto decolla

Il traffico delle merci all’inizio dell’anno è in aumento

VASTO. La crisi economica non ferma l’attività mercantile a Punta Penna. Il porto è in una situazione di stand by, ma non teme di finire alla deriva, anzi è pronto a riprendere il largo. Cancellate le spedizioni dei furgoni Sevel, il bacino Istoniense rimane a galla grazie alle esportazioni di biodiesel e di olio di semi di colza.
E’innegabile che il grafico sul traffico delle merci nel porto viene influenzato inevitabilmente dalla crisi dell’auto che stravolge gli indici economici.
Ma il 2010 a Punta Penna è iniziato sotto buoni auspici.

La ripresa induce a sperare in un futuro migliore. Il porto regge all’urto della congiuntura. Rispetto al biennio 2008-2009 le merci movimentate segnano un più 10%.
La ripresa è iniziata a settembre 2009.
Da inizio anno hanno fatto scalo a Vasto 13 mercantili.
Svetta verso l’alto il grafico delle esportazioni di biodiesel.
In ripresa anche il commercio di argilla, fertilizzanti e olio di colza. L’edilizia al palo rallenta le esportazioni di inerti e la crisi del settore metalmeccanico congela il commercio dei metalli, eppure lo scalo resiste all’urto della crisi.

Gli operatori guardano al futuro con grande speranza. Con l’ampliamento del bacino - sono in corso i lavori di raddoppio della banchina di levante - Punta Penna può aspirare a divenire uno dei porti più importanti dell’Adriatico.
Non a caso due anni fa il bacino è entrato anche nelle strategie della società Rete autostrade del mare (Ram).
Punta Penna è candidato a divenire un casello della linea merci Monfalcone (Gorizia)-Termoli.
Rete autostrade del mare, collegata a Sviluppo Italia, ha concesso nel 2006 alla Regione 9 milioni di euro per migliorare le strutture a servizio dell’attitivà mercantile.

A favore di Punta Penna giocano la profondità dello scalo da 8 a 13 metri, la presenza di un servizio per il carico e scarico dei colli pesanti, la presenza alle spalle di un tessuto imprenditoriale diffuso. Le opere avviate a fine 2009 hanno un costo di 8,5 milioni di euro. Dagli attuali 25 metri di larghezza la banchina passerà a 55 metri.
Entro un anno sono in preventivo lavori per 30milioni di euro.
E presto arriverà anche il nuovo piano regolatore portuale (Prg) progettato dalla società Modimar.

Lo strumento già approvato dal consiglio comunale, dall’autorità marittima e dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici prevede il prolungamento della rete ferroviaria.
Sarà riorganizzato anche l’ufficio doganale, quello di Vasto, pur continuando a dipendere dall’unità circoscrizionale di Pescara, sarà dotato di un ufficio tecnico di finanza.
Il Consorzio industriale e il Comune, sperando in altri investimenti, hanno inserito il porto nell’elenco delle infrastrutture da finanziare con i piani comunitari europei 2007-2013.