«Qui la sanità non c’è» I tagli nel Vastese in consiglio comunale

Lunedì seduta-fiume cominciando dalla Sala emodinamica promessa da due anni e mai creata. Invitati Asl e Regione

VASTO. A quasi due anni dall’annuncio, l'arrivo a Vasto della Sala emodinamica resta una chimera. «La strumentazione che per i pazienti di Cardiologia di quasi tutti gli ospedali italiani è normalità, per Vasto è diventata un sogno irraggiungibile», sostiene da mesi Giuseppe Forte, presidente del consiglio comunale di Vasto. La battaglia per ottenere una sanità migliore nel Vastese è trasversale. Tutti i capigruppo consiliari sono d’accordo. La Sanità vastese ha bisogno di cure urgenti. Fratelli d'Italia ha avviato una petizione per ottenere la convocazione di un consiglio comunale straordinario monotematico. Il sindaco ha fissato la seduta a lunedì 10 febbraio. Oltre all’agognata sala emodinamica, l’assemblea discuterà di tutti i problemi inerenti la situazione sanitaria nel Vastese. Alla seduta, che è aperta a tutti i cittadini e i residenti del comprensorio, sono stati invitati a partecipare i vertici della Asl. Lo slogan coniato da Forte è “Vasto non è l’Africa”.

Emodinamica. L’ultima umiliazione il Vastese l’ha subita a fine anno. Natale ha portato tre angiografi a Chieti. Vasto non ha meritato nulla. La Asl addebita ogni problema alla crisi e alla necessità di ridurre i costi. «È una giustificazione che non regge», ha rimarcato Forte qualche giorno fa. «Ogni paziente mandato fuori regione, e ormai il flusso è diventato una processione, costa alla Asl 10mila euro. Altro che Sala emodinamica si potrebbe aprire con i soldi della mobilità passiva», rimarca il presidente del consiglio comunale.

Le carenze nel territorio. Se per un paziente che risiede a Vasto riuscire a ricevere cure adeguate è sempre più difficile, nell’entroterra sta diventando impossibile. Alla richiesta di trasferimento presentata dal direttore del presidio sanitario di Gissi, Fioravante Di Giovanni, ha fatto seguito la lettera-denuncia del presidente dell’Ambito territoriale, Aurore Rossi, a nome dei 21 sindaci del territorio. I sindaci lamentano la mancata sostituzione di medici pediatri trasferiti altrove, carenza di servizi di medicina di base, continuità assistenziale, assenza di soccorso 118 H24, sette giorni su sette, svuotamente del presidio ospedaliero di Gissi.

Petizione. La scorsa settimana Marco Di Michele Marisi, Etelvardo Sigismondi e i giovani di Fratelli d’Italia hanno raccolto centinaia di firme per sollecitare l’azienda sanitaria e la Regione a essere più presenti e attente alle esigenze del Vastese. Davanti all’ospedale San Pio sono stati sistemati dei banchetti per la petizione. Molti malati impossibilitati a uscire hanno chiesto di ricevere i moduli da firmare a casa. Il Vastese si sente abbandonato e condannato ad una agonia che non merita.

Paola Calvano

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