Raddoppiate le domande per le case-parcheggio

Sono oltre 250 le famiglie che chiedono un alloggio popolare a Comune e Ater L’assessore D’Ovidio: «Cresciuti gli sfratti per morosità, stiamo controllando»

LANCIANO. Bastano i numeri a far capire che in città la necessità di case per le famiglie meno abbienti è ormai un ’emergenza: 91 domande arrivate per una casa parcheggio comunale, a fronte delle 51 del 2012. E 193 famiglie in graduatoria per una casa Ater, mentre nell’ultimo bando di tre anni fa in lista c’erano 138 famiglie.

A Lanciano oltre 250 famiglie attendono un tetto sotto il quale vivere. Molte, in realtà, quel tetto l’avevano, ma la crisi economica, la mancanza di lavoro e la conseguente impossibilità di pagare affitti e mutui, hanno portato a sfratti e a perdere la propria abitazione. Così è sempre più emergenza.

Il primo ente a cercare di fronteggiare questa situazione è il Comune che, con le case parcheggio, che sono 116, offre un tetto sotto il quale vivere alle famiglie in difficoltà, ma solo per due anni. Ma le case sono poche a fronte di domande crescenti. Si è appena chiuso il bando 2013 che ha visto le richieste, infatti, raddoppiare.

«Nel bando del 2011 erano arrivate 51 domande», dice l’assessore alle politiche della casa, Marcello D’Ovidio, «anche se poi solo 16 erano risultate in regola, quest’anno sono 91. La commissione si riunirà a breve per iniziare ad esaminarle, ma posso già dire che comunque siamo in emergenza. Sia perché sono escluse dal bando quelle famiglie che sono sotto sfratto per morosità, che sono tante, sia perché le case a disposizione sono poche».

Si contano sulle dita di una mano. Basti pensare che lo scorso anno sono state concessi 6 alloggi a fronte delle 51 richieste. Quest’anno, poi, le richieste sono 91, e questo vuol dire che ci sono 91 famiglie che comunque vivono con un reddito annuo massimo di 16.503 euro, che è il valore necessario per partecipare al bando. E tra queste non ci sono le famiglie sotto sfratto per morosità. Che sono sempre di più. «Stiamo studiando un modo per inserire queste famiglie», spiega D’Ovidio, «ma non è semplice perché bisogna distinguere i morosi che non possono pagare l’affitto da chi invece troverebbe a tavolino il modo per sfruttare l’occasione. Il problema è recuperare case e lo stiamo facendo. Gli uffici sono al lavoro per aprire un percorso di decadenza tra chi non ha più i requisiti per stare nelle case parcheggio e per recuperare le case occupate abusivamente».

Il problema è che dall’altro lato, quello dell’Ater , non arrivano aiuti perché le case popolari non ci sono, spesso sono occupate da chi le ha avute da qualche familiare defunto e le tengono pur non avendo i requisiti. L’Ater è comunque al lavoro per il recupero, incrociando i dati della denuncia dei redditi con le certificazione, ma, è un lavoro lungo.

Teresa Di Rocco

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