Rapina al portavalori: 29 anni per due imputati

Prime condanne per il raid in autostrada al furgone della società Aquila di Ortona Il 14 dicembre 2012 un commando con i kalashnikov fuggì con 600 mila euro

VASTO. Sedici anni di reclusione per Vincenzo Costantino e 13 anni e 4 mesi per Matteo Morra. Sono le prime sentenze emesse dal giudice Caterina Salusti ai presunti responsabili dell’assalto armato al portavalori della società Aquila di Ortona il 14 dicembre 2012 sull’A14, fra i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud. La sentenza è stata pronunciata ieri pomeriggio, alle 16, mentre in aula arrivavano amici e parenti dei due imputati. Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato. Ad assistere Costantino e Morra c’erano gli avvocati Enzo Desiderio e Luigi Perrone del foro di Foggia. La sentenza del giudice ha accolto sostanzialmente le richieste dei pm, Giancarlo Ciani ed Enrica Medori. Gravi e pesanti le accuse contestate ai due pugliesi: concorso in tentato omicidio aggravato, rapina, detenzione e porto abusivo di armi da guerra e parti di essa, ricettazione, incendio doloso.

Il fatto. Alle 8 del 14 dicembre 2012, al chilometro 449 dell’A14 un furgone portavalori fu bloccato da una banda di dieci rapinatori incappucciati e armati. I banditi gettarono sull’asfalto decine di chiodi a tre punte. Poi mirarono ai pneumatici del furgone e contro altri due mezzi che sopraggiungevano. I tre agenti della società Aquila furono fatti scendere. Uno di loro fu colpito con un fendete al viso. I tre gettati sull’asfalto faccia a terra. Con una motosega fu fatto un buco al furgone e rubati i soldi: 600 mila euro.

Gli accusati. Oltre ai due condannati, la Procura vastese e i carabinieri sono riusciti ad identificare altre cinque persone che avrebbero preso parte o favorito l'assalto: Fracesco Losurdo, Antonio Patruno, Simone Di Gregorio, Cono Surace ed Emilio Carulli. Cono Surace e Antonio Patruno, i due sansalvesi (gli altri sono tutti pugliesi) continuano a dichiarare di non aver preso parte fisicamente alla rapina. Per la Procura ebbero comunque un ruolo rilevante nella vicenda. Gli investigatori sono riusciti a disegnare un quadro probatorio ampiamente significativo suffragato di riscontri dei Ris

Le indagini. Il 3 dicembre 2013 il tribunale di Vasto ha aperto il processo ai primi cinque arrestati. Francesco Losurdo ed Emilio Carulli devono ancora comparire davanti al gup. La rapina sull’A14 fatta da un commando armato di kalashnikov fruttò agli autori 600 mila euro. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di recuperare poche ore dopo più della metà del bottino, oltre ad armi da guerra e proiettili. Passamontagna e guanti sono stati ritrovati in un furgone abbandonato sulla Trignina. Le indagini portarono ad altri 19 avvisi di garanzia ma non sono ancora concluse. È soprattutto in Puglia che gli investigatori hanno concentrato la loro attenzione.

Paola Calvano

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