Rapina al portavalori, materiale dal Ris

Iniziato l’incidente probatorio sull’assalto al blindato dell’Aquila che fruttò 600 mila euro

VASTO. È stata aggiornata al 7 luglio prossimo l’udienza dell’incidente probatorio sull’assalto al portavalori della società Aquila messo a segno il 14 dicembre 2012 sull’A14. Martedì mattina i giudici hanno consegnato ai Ris di Roma il materiale recuperato dopo la rapina: armi, munizioni, indumenti e cicche di sigarette. Gli esperti, che dovranno individuare sui reperti il Dna dei rapinatori, si sono riservati di fornire una risposta entro 50 giorni.

La rapina al furgone portavalori avvenne alle 7,30 sull’A14 fra località Sant’Antonio Abate e il Villaggio Siv. Dopo la rapina la banda bloccò l’autostrada incendiando due vetture e fuggì in direzione di San Salvo.

A San Salvo dopo qualche ora venne arrestato Simone Di Gregorio, 33 anni , il primo presunto basista. Nel garage che l’uomo aveva in uso i carabinieri e la polizia municipale trovarono 30 mila euro del bottino. L’uomo deve rispondere insieme a un altro indagato residente a San Salvo, Cono Surace, 40 anni di Messina, e a Vincenzo Costantino, 40 anni di Cerignola (fermato in Molise), di rapina, minacce, tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco, incendio doloso. Con loro sono indagati altri 16 pugliesi che martedì non si sono presentati in tribunale.

A difendere i due sansalvesi è l’avvocato Antonello Cerella. L’avvocato non ha ritenuto opportuno per il momento chiedere la remissione in libertà dei propri assistiti. «Preferisco aspettare i risultati dei Ris», ha confermato il legale.

Dalle indagini emerge un inquietante connubio tra la malavita locale e quella pugliese. Gli esperti sarebbero tutti pugliesi. Secondo gli investigatori avrebbero usato San Salvo come base logistica, studiando per giorni il piano.

La rapina fruttò alla banda 600 mila euro.

Duecentoventi euro sono stati recuperati insieme a tre fucili a pompa, un kalashnikov e 40 munizioni. (p.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA