Rapinati 30mila euro delle pensioni

Guardiagrele, colpo alle Poste di Villa San Vincenzo. Caccia a tre uomini armati di pistole e fucile e in fuga con un’Alfa

GUARDIAGRELE. Fanno irruzione alle Poste con pistole e fucile da caccia e razziano il denaro appena giunto in filiale per il pagamento delle pensioni. È il fatto che ha scosso ieri mattina la contrada di Villa San Vincenzo, in via Sciusciardo, lungo la strada provinciale 363, a 9 chilometri dal centro storico. Col volto coperto da passamontagna e guanti, tre rapinatori sono entrati nell’ufficio postale poco dopo le 11, a una ventina di minuti dall’arrivo del furgone portavalori che aveva rifornito lo sportello con 30mila euro nel primo giorno utile del mese per corrispondere ai pensionati gli assegni della previdenza sociale.

In due hanno tenuto a bada i presenti in attesa del loro turno, sette persone, mentre il terzo ha intimato al direttore di consegnare il contante in cassa, stimato tra i 25 e i 30mila euro secondo un conteggio ufficioso dei carabinieri che indagano sull’episodio. Secondo testimonianze, tutto si sarebbe concluso in due minuti. I banditi si sono allontanati lungo la provinciale in direzione di Guardiagrele a bordo di un’Alfa Romeo familiare, una 156 o una 159 alla cui guida c’era il quarto componente della banda. Alcuni testimoni hanno comunicato agli inquirenti i dettagli della targa, che però si sono rivelati errati.

Dopo una rapida ricerca al terminale, la targa è infatti risultata appartenente a un veicolo immatricolato ad Avellino, ma di marca diversa dall'Alfa Romeo. I carabinieri della compagnia di Chieti hanno chiesto ai colleghi campani di fare verifiche in un piccolo paese dell’Irpinia all’indirizzo del proprietario, che peraltro non aveva denunciato alcun furto dell’auto. I militari hanno così accertato che il veicolo era regolarmente parcheggiato sotto casa.

Svanita la pista dell’auto, la traccia battuta dagli inquirenti è quella della provenienza dei rapinatori. Un particolare emerso subito nel corso del sopralluogo dei militari è la presunta origine pugliese dei banditi. Tra i presenti, qualcuno ha raccontato ai carabinieri di aver individuato una cadenza foggiana o barese nelle poche parole pronunciate dai tre nei concitati minuti della rapina.

Fino a ieri sera sul tardi sono andate avanti le ricerche in un raggio consistente rispetto al luogo della rapina, ma l’Alfa familiare non è stata ritrovata. La banda ha sicuramente abbandonato l’auto per salire a bordo di un altro veicolo, non segnalato, per far perdere le tracce. La direzione presa nella fuga farebbe pensare a un itinerario lungo la provinciale Marrucina via Orsogna, per poi imboccare l’A14 al casello di Ortona. Oppure verso Guardiagrele per svoltare nella statale 81 verso Casoli e la valle del Sangro con destinazione la Puglia o la Campania.

La rapina ha avuto un’eco in municipio. Il sindaco Sandro Salvi spiega con irritazione che «in un anno, dopo tre incursioni ai danni di due banche e una paninoteca, è ormai chiaro che il territorio guardiese è scarsamente controllato dalle forze dell’ordine. Nel caso specifico», annota il sindaco, «i banditi hanno atteso con calma che si allontanasse il veicolo portavalori, e così il denaro è stato alla loro mercè, in assenza di qualsiasi sorveglianza».

Francesco Blasi

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