Rapino, operaio muore in casa a 44 anni 

Rinaldo Consalvi trovato senza vita in bagno. I carabinieri indagano su una siringa e probabili tracce di droga. Oggi l’autopsia

RAPINO. L’hanno trovato morto nel bagno della sua casa di Rapino, in pieno centro storico. Per Rinaldo Consalvi, 44 anni, operaio in una ditta di carni di Pretoro, non c’è stato niente da fare. Sul decesso indagano i carabinieri: l’ipotesi è che a stroncarlo sia stata un’overdose. Il pm di turno, Giancarlo Ciani, ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia.
L’allarme è scattato nel tardo pomeriggio di domenica. Gli amici non vedevano Rinaldo da un po’, sembra da venerdì. Ed è stato proprio uno di loro a lanciare l’allarme, nel momento in cui non riusciva a mettersi in contatto con il 44enne, che non rispondeva neppure al telefono. Un silenzio inconsueto che ha fatto preoccupare anche vicini e colleghi di lavoro.
Quando i soccorritori hanno aperto la porta dell’abitazione di piazza Paolucci, l’uomo – che viveva da solo – era morto già da tempo, forse da giorni. Inutile qualsiasi tentativo di rianimazione. Sul posto sono arrivati immediatamente i carabinieri della stazione di Rapino, coordinati dalla tenente Maria Di Lena e dal maresciallo Marcello Rizzo. E sono scattati gli accertamenti indispensabili a chiarire i contorni di questa improvvisa tragedia. L’ispezione cadaverica ha escluso fin da subito segni di violenza.
Durante la successiva perquisizione, all’interno dell’appartamento, sono state trovate siringhe e tracce di quella che, in base ai primi riscontri, sembra essere droga, probabilmente eroina. Tutti indizi che fanno sospettare un’overdose da stupefacenti, ma serviranno ulteriori analisi per confermare le ipotesi iniziali. In serata la procura ha disposto il trasferimento del cadavere all’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Oggi il medico legale Cristian D’Ovidio, nominato consulente dal pm Ciani, eseguirà l’autopsia: l’incarico verrà affidato stamattina in procura. L’ipotesi di reato, al momento contro ignoti, è morte come conseguenza di altro delitto.
La scomparsa improvvisa di Rinaldo ha gettato nello sconforto tutta Rapino, dove l’uomo era molto conosciuto. «Purtroppo le campane del nostro paese hanno suonato a morte», dice il sindaco Rocco Micucci. «Rinaldo era un uomo gentile, di buon cuore, educato, non faceva pesare a nessuno le sue sfortune. Un uomo rispettoso, che non negava mai il suo saluto se lo incontravi in paese. Lo ricordo felice quando frequentava i corsi di sci. Come felice era adesso», dice il sindaco, «aveva trovato da poco un nuovo lavoro che gli aveva permesso di comprarsi una macchina ed essere indipendente. Sono vicino ai familiari, la mamma Adelaide e il papà Gino, persone perbene che hanno fatto tanti sacrifici nella vita e che ora perdono il loro unico figlio», conclude il sindaco Micucci. Oggi pomeriggio, al termine dell’autopsia, verranno fissati i funerali.
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