a 100 anni dalla morte 

Rapino ricorda l’eroe di guerra Paolucci

RAPINO . Il 5 settembre è stato il centenario della morte del maggiore Amilcare Paolucci. Nato il 19 giugno 1893 a Boston, americano di nascita ma italianissimo nel cuore, volle venire in Italia per...

RAPINO . Il 5 settembre è stato il centenario della morte del maggiore Amilcare Paolucci. Nato il 19 giugno 1893 a Boston, americano di nascita ma italianissimo nel cuore, volle venire in Italia per offrire i suoi servigi a quella che riteneva la sua vera Patria. Di padre rapinese e di madre francese rinunciò ad una agiata vita americana per correre in difesa dei confini dell’Italia. «Appena ventenne», riferiscono Giustino De Nardis, Ennio e Ivo Paolucci, «partecipò alle campagne d’Africa in Cirenaica e - come scrisse al padre - suo grande desiderio era tornare in Italia per prendere il fucile contro l’infame carnefice dei nostri martiri, il tiranno oppressore di tanti altri italiani. Il suo desiderio si avverò: il 1febbraio 1916 lasciò la terra d’Africa e il 26 maggio era già in zona d’operazioni sul fronte del Piave con la Brigata Avellino». Appena un anno e sette mesi dopo cadeva colpito con l’intestino devastato dalle pallottole; ricoverato in gravissime condizioni moriva nell’ospedale da campo di Quisca il 5 settembre 1917. Aveva solo 24 anni e, come riporta la stampa d’epoca, lo chiamavano “o’ piccireddu”. Fu decorato della medaglia d'argento al valor militare In seguito il Ministero riconobbe che avrebbe meritato la massima onorificenza, ma questioni burocratiche ne impedirono l’attuazione.