Rapporto Arta su Puccioni «Impianti non a norma»

Controlli nella ditta di Punta Penna sul sistema di gestione delle acque e dei fumi Sindaco e assessore: diteci se ci sono problemi per la salute pubblica

VASTO. «La situazione impiantistica riscontrata nel corso dei sopralluoghi non è in linea con le disposizioni della normativa vigente e tale da non consentire il corretto campionamento dei punti di emissione in oggetto per la verifica del rispetto dei valori limite». È giunta a queste conclusioni l’Arta (l’Agenzia regionale per l’ambiente) che in un recente rapporto sintetizza l’esito di una serie di controlli effettuati dai tecnici sullo stabilimento della Puccioni nel corso del 2012, sia sul sistema di gestione delle acque reflue e delle acque meteoriche, sia sulla situazione dei punti di emissione in atmosfera. La stessa agenzia per l’ambiente attesta di aver riscontrato nel corso di alcuni sopralluoghi il superamento dei valori limite di alcuni parametri, quali solfati, nitriti, dicloroetilene e ione ammonio.

L’industria in questione produce fertilizzanti chimici a Punta Penna ed è la stessa che di recente ha ottenuto il via libera della conferenza dei servizi al progetto Recogen, cioè alla realizzazione di un impianto per la rigenerazione dell’acido cloridrico a due passi dalla riserva naturale di Punta Aderci. Un disco verde che, dopo il rapporto dell’Arta, diffuso ieri dall’amministrazione comunale e dopo i disturbi avvertiti dai lavoratori del Coniv per le periodiche esalazioni irritanti, assume aspetti ancora più sconcertanti.

«Riteniamo che alla zona industriale di Punta Penna debba essere riservata una particolare attenzione alla luce dei fatti accaduti relativi ai disturbi irritativi a carico dei lavoratori, ancora oggi non definiti nelle loro cause, e delle tante criticità oggi evidenziate», affermano il sindaco Luciano Lapenna e l’assessore all’ambiente, Anna Suriani, «urgono ormai risposte certe e un’azione di studio e monitoraggio dell’area senza indugi e ritardi, costituendo un’unità di intervento che definendo compiti e responsabilità, garantisca le condizioni necessarie ad evitare rischi per l’utenza dell’area e per l’ecosistema generale».

Dopo aver ribadito l’intenzione di presentare ricorso al Tar contro il via libera al progetto Recogen accordato dalla conferenza di servizi, Lapenna e Suriani incalzano l’Arta ponendo una serie di quesiti. I due amministratori chiedono, in particolare, se il superamento dei limiti di riferimento di talune sostanze rilevate nelle acque è pregiudizievole per la salute pubblica; se la dispersione di queste sostanze costituisce un pericolo per l’ecosistema e se la ditta ha nel frattempo messo in atto interventi ed azioni di risanamento.

Anna Bontempo

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