Referendum per bloccare le industrie a Punta Penna

L’associazione civica Porta Nuova lancia la consultazione cittadina Il presidente Celenza: modifichiamo il piano di assetto della riserva naturale

VASTO. Un referendum cittadino che modifichi in senso restrittivo le norme del piano di assetto della riserva naturale di Punta Aderci impedendo l’installazione a Punta Penna di industrie ad alto impatto ambientale e l’ampliamento di quelle esistenti. È lo strumento individuato dall’associazione civica Porta Nuova dopo aver preso atto che la mobilitazione popolare ha inciso poco sulla pianificazione di quella zona.

A lanciare la proposta è il presidente del sodalizio, Michele Celenza che, dopo essersi dimesso da coordinatore del Comitato cittadino per la tutela del territorio, è rimasto alcuni mesi in silenzio senza però perdere di vista la causa ambientale. «Constatiamo con rammarico che dopo un anno di proteste, petizioni, manifestazioni, appelli, ricorsi, delibere di consigli provinciali e comunali poco di concreto e di durevole è stato ottenuto», tira le somme Celenza, «se l’installazione della centrale a biomasse della Istonia Energy è stata per ora bloccata, gli altri impianti ad alto impatto ambientale progettati nella zona di Punta Penna proseguono il loro iter autorizzativo. È il caso del cementificio e dell’impianto di recupero di rifiuti speciali pericolosi. E altri, secondo alcune voci, sarebbero in arrivo. L’unica strada possibile, a questo punto, è quella del referendum, lo strumento più diretto ed efficace di cui i cittadini dispongono per far sentire la loro voce».

Il quesito che verrebbe sottoposto all’attenzione della popolazione vastese nel caso in cui dovesse essere indetto il referendum è il seguente: “Volete che al piano di assetto naturalistico della riserva regionale di Punta Aderci sia aggiunto l’articolo seguente? Nell’area di protezione della riserva è vietata l’installazione di impianti insalubri di prima classe o a rischio di incidente rilevante. È vietata altresì ogni forma di ampliamento degli stessi qualora già esistenti».

Insomma, si tratta di dare un indirizzo chiaro a una zona dove convivono forzatamente industrie e aree protette. È impensabile togliere le aziende a Punta Penna, ma è possibile congelare quelle esistenti e impedire che ne arrivino altre.

Il primo passo è la costituzione del comitato refendario a cui possono aderire tutte le associazioni, movimenti, partiti, sindacati e cittadini che condividono l’iniziativa. Chiunque voglia aderire può comunicarlo all’indirizzo: portanuovavasto@gmail.com o al numero telefonico: 328.55.17.274. Anna Bontempo

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