Restano a secco 39 comuni

Cede la saldatura del tubo principale dell’acquedotto

LANCIANO. Una rottura nell’acquedotto Del Verde, a Fara San Martino, lascia a secco, da oggi pomeriggio a domani, 39 comuni. Dai centri sangrini a quelli della costa, da Lanciano a Vasto, l’acqua non sgorgherà dai rubinetti che, se non migliorano le condizioni meteo, rischiano di restare all’asciutto più di 24 ore. I tecnici della Sasi stanno anche puntellando il muro di un manufatto che rischia di franare, con danni notevoli, sull’acquedotto.

A cedere, questa volta, in una rete idrica che risale ai primi del Novecento, non è una “semplice” saldatura; non ci sono piccole falle da riparare. Questa volta a saltare è la saldatura del tubo principale, di un metro di diametro, dell’acquedotto Del Verde a Fara San Martino che trasporta circa 20 milioni di metri cubi d’acqua l’anno nei centri frentani e vastesi. Un guasto inatteso, che si è verificato solo una volta, undici anni fa.

Da lunedì i tecnici della Sasi, società che gestisce il servizio idrico integrato in 92 comuni - sotto la neve e la pioggia che disturba le manovre, a decine di metri di profondità, sotto un terreno fangoso e scivoloso - stanno preparando il cantiere per iniziare oggi i lavori. «E’ un bel danno su un tubo largo», commenta l’ingegnere Domenico Di Renzo, direttore dell’area tecnica della Sasi, «che si è verificato una sola volta in passato. La rottura riguarda la radice dell’acquedotto, a 200 metri dalla sorgente Del Verde, sopra i silos del pastificio De Cecco, per questo l’acqua non arriverà in nessuno dei 39 centri serviti dalla conduttura. Il problema principale», aggiunge Di Renzo, «è che con questo tempo, la neve e il fango, non è facile lavorare, scendere in profondità. C’è il pericolo che i lavori possano rallentare e durare più di un giorno».

Non è una bella notizia soprattutto perchè la rottura sta causando la perdita di 40 litri di acqua al secondo.
Ma da questa mattina che iniziano i lavori, fino a domani, non ci saranno altre perdite perchè l’acqua non verrà erogata nei 39 comuni serviti dall’acquedotto.
Proprio la mancanza dell’acqua sta portando i cittadini a fare scorte di bottiglie di acqua minerale nei supermercati e ha portato il sindaco di Fossacesia, Fausto Stante (Pd), a firmare l’ordinanza per la chiusura dell’istituto comprensivo della città (solo per giovedì).

Ma, i tecnici della Sasi oltre a riparare la condotta devono fare i conti con una frana che sta facendo scivolare sull’acquedotto il muro di cemento di una casa. «E’ un vecchio manufatto che la Sasi usa come camera di manovra», spiega il presidente della società, Gaetano Pedullà (Pd). «Il muro, che pesa diversi quintali, sta cedendo e gli operai sono a lavoro per puntellarlo e metterlo in sicurezza. Se dovesse cadere sull’acquedotto, provocherebbe dei danni notevoli. Si lavora, purtroppo, su due fronti e non è semplice».

Dopo aver concluso i lavori - si spera domani come previsto - si immetterà di nuovo l’acqua nella condotta. «Con molta cautela», sottolinea Pedullà. «L’acqua deve essere reinserita gradualmente per evitare la rotture dei tubi».
Questo l’elenco dei comuni a secco di acqua: Lanciano, Vasto, Ortona, Altino, Archi, Atessa, Arielli, Canosa Sannita, Casalbordino, Casoli, Castel Frentano, Civitella Messer Raimondo, Crecchio, Cupello, Fara San Martino, Fossacesia, Frisa, Furci, Gissi, Giuliano Teatino, Monteodorisio, Mozzagrogna, Paglieta, Perano, Poggiofiorito, Pollutri, Rocca San Giovanni, San Buono, San Salvo, Santa Maria Imbaro, Sant’Eusanio del Sangro, San Vito Chietino, Scerni, Tollo, Torino di Sangro, Treglio, Vacri, Villalfonsina e Villamagna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA