Debiti del Marrucino e alleanze tradite. Il sindaco non scioglie la questione del rimpasto

Ricci e le «spine» del teatro

L’Idv: si rischia di restituire la città a chi l’ha distrutta

CHIETI. Il consiglio comunale approva la variazione di bilancio per le spese della Settimana mozartiana, ma i problemi del teatro tornano prepotentemente al centro dell’agenda politica. Nelle prossime settimane, la maggioranza di centrosinistra dovrà discutere e trovare i voti per approvare in assemblea il piano di rilevazione dei debiti approntato dal commissario Marco D’Orazio.

Un lungo elenco di creditori della principale istituzione culturale cittadina che attendono da anni di riscuotere pagamenti legittimi. Il «caso Marrucino» si ripresenta di nuovo come il nodo mai sciolto, il crocevia di vecchi errori politici che si collocano all’inizio del mandato del sindaco, Francesco Ricci, sempre alle prese con una partenership amministrativa che non ha mai trovato un affidabile equilibrio politico. L’assemblea municipale, convocata ieri per la ratifica di alcuni provvedimenti finanziari, ha confermato tutte le contraddizioni di una compagine sempre più divisa al proprio interno. Basti dire che tra i contestatori di oggi si colloca apertamente lo stesso presidente del consiglio comunale, Enrico Raimondi, eletto nel Pds, partito del quale è stato a lungo segretario cittadino.

«Mi asterrò», ha detto Raimondi, «dal votare delibere finanziarie se non sarà chiarito perché, a ogni provvedimento di spesa di questa amministrazione, non corrisponda un puntuale mandato di pagamento». Segnale chiaro di una situazione difficile, che Ricci è chiamato a sbrogliare molto presto. Assente dai lavori del consiglio - ieri il sindaco è stato a Roma a colloquio con il segretario nazionale del Pd, Dario Franceschini, e per partecipare a un appuntamento dell’Anci - Ricci non sembra ancora aver trovato le condizioni politiche per condurre in porto quel rimpasto amministrativo da egli stesso, più volte, evocato. «Oggi» si limita a osservare «avremo una riunione di maggioranza che dovrebbe chiarire alcune cose».

E dire che dall’Idv, di gran lunga il partito emergente nel panorama disastrato del centrosinistra, sono arrivati in questi giorni segnali di grande disponibilità. Il coordinatore dell’Italia dei valori, Giuseppe Previti, ha apprezzato il modo «chiaro e inequivoco» con cui il sindaco ha espresso i propri intendimenti sul prosieguo della consiliatura. L’Italia dei valori giudica prioritario il «recupero del consenso attraverso iniziative che possano essere percepite da tutti, specie dai nostri elettori che chiedono a gran voce quel rinnovamento che una giunta di centrosinistra a Chieti deve essere in grado di realizzare». Dall’Idv, arriva un monito chiaro su quale sarà lo scenario prossimo venturo.

«Il rischio», prosegue Previti, «è che la città ricada nuovamente nelle mani di chi, per ben dodici anni, non ha fatto nulla (vorremmo vedere una sola cosa realizzata per Chieti dal centrodestra) e l’ha solo tradita, umiliata su tutti i fronti: economico sociale e culturale». Sono stati gli anni in cui Chieti ha perso definitivamente la corsa con Pescara per il potenziamento del polo giudiziario e stava perdendo del tutto anche le uniche risorse, università e ospedale, ancora oggi spendibili soltanto grazie all’opera di potenziamento infrastrutturale ottenuta con il Villaggio Mediterraneo. Progetto che ha sempre visto il centrodestra in posizione costantemente contraria. L’Idv invita Ricci «a gestire l’amministrazione con maggiore autorevolezza e decisionismo, pretendendo dalla giunta di stare a più stretto contatto con la cittadinanza». Riuscirà l’invito dell’Italia dei valori a scuotere la maggioranza? La risposta si conoscerà nei prossimi giorni. Per il momento, il sindaco sembra più orientato a rincorrere le sirene di Rifondazione.