Riconosce il padre internato a Casoli 

Hassid, ebreo, arrivò al campo nel 1940: la scoperta della figlia Miriam grazie a una foto

CASOLI . Un ebreo internato nel 1940 nel campo di concentramento di Casoli, Giuseppe Hassid, è stato riconosciuto pochi giorni fa dalla figlia Miriam (detta Mariù) in una foto presente nel sito www.campocasoli.org, creato due mesi fa dal giovane ricercatore Giuseppe Lorentini dell’università tedesca di Bielefeld. Miriam è nata a Trieste nel 1938, città che diede rifugio al padre fuggito giovanissimo dalla natìa Turchia per evitare un forzoso arruolamento militare allo scoppio della Grande Guerra. Arrivò prima in Francia e divenne apolide dopo il crollo dell’Impero ottomano. La famiglia Hassid subì diverse traversie: Miriam fu segnata profondamente dall’arresto della madre. Il nonno e il padre furono arrestati il 23 maggio 1944 e deportati nella Risiera di San Sabba, dove vennero uccisi. Giuseppe Hassid si rifiutò di consegnare delle monete d’oro all’ufficio raccolta del campo: le buttò via e venne fucilato, dopo un violento interrogatorio, il 1° luglio 1944 insieme ad altre tre persone. Mariù non seppe nulla del padre fino al 1956, quando Bruno Piazza pubblicò per la Feltrinelli “Perché gli altri dimenticano”, uno dei primi libri sulla Shoa. Ma ormai la vita di Mariù aveva preso un percorso deciso: l’Aliyà, cioè il “ritorno” in Israele. Qui si impegnò nel movimento dei Kibbutz di sinistra e fece un percorso legato all’educazione dei giovani. Rientrò in Italia nel 1964, vivendo con la madre a Trieste e impegnandosi attivamente nella sua comunità. Un tassello della sua vita familiare è inchiodato a Casoli, nell’antico Palazzo Tilli che diede rifugio precario e forzato a suo padre e che domani -dopo un lungo restauro ad opera della nuova proprietaria Antonella Allegrini- apre al pubblico. Sono previste quattro visite guidate (ore 10, 11.30, 16 e 17.30): turisti e visitatori potranno apprendere la storia del palazzo e della famiglia Tilli; alle 19.30 il Fairy Consort Trio in concerto.
Gino Melchiorre
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