Rifiuti organici l’Eco.Lan interessata allo smaltimento
Tartaglia: l’impianto di compostaggio potremmo farlo noi ma deve essere approvato da tutti i 53 comuni-soci
LANCIANO. Un impianto di compostaggio “domestico”, nell’area di Cerratina, che dia risposte immediate sullo smaltimento dei rifiuti organici dei 53 comuni soci della Eco.Lan spa, l’ex Consorzio smaltimento rifiuti. La proposta arriva dal presidente dell’Eco.Lan, Gianpanfilo Tartaglia, all’indomani dei disagi provocati dall’esaurimento e dall’indisponibilità degli impianti regionali di Cupello, Avezzano e Castel di Sangro che stanno costringendo molti comuni frentani a smaltire l’organico fuori regione, in Emilia Romagna.
La realizzazione di un impianto nell’area già occupata dalla discarica consortile di Cerratina, è per ora solo un’idea. Ma il presidente dell’Eco.Lan, Tartaglia, ha condiviso già con alcuni sindaci del comprensorio il progetto. “Siamo solo alla fase embrionale dell’idea», spiega Tartaglia, «certo è che smaltire in proprio l’organico di 53 comuni potrebbe essere non solo una soluzione all’indisponibilità degli altri impianti regionali, ma anche un gran risparmio per i comuni. Non si può incentivare la raccolta differenziata se poi non si hanno gli strumenti a disposizione per gestirla», critica il presidente dell’Eco.Lan, «più aumenta la raccolta porta a porta e più aumenta la frazione organica da smaltire. Allo stesso tempo, però, si riduce l’impatto dei rifiuti indifferenziati in discarica, cosa che stiamo ampiamente auspicando vista la capacità residua di Cerratina che concede un’autonomia di altri 3 anni».
Avere quindi un impianto a uso e consumo dei 53 comuni del consorzio potrebbe essere una grande risorsa per il territorio secondo la visione di Tartaglia. «Ma», specifica, «devono essere tutti d’accordo. Questo genere di progetti ha bisogno dell’approvazione unanime di tutti i comuni». Quanto all’area dove realizzare l’impianto ci sarebbero i terreni già occupati dalla discarica Cerratina, e anche quelli di qualche comune disposto a ospitare l’impianto. «La struttura non sarebbe invasiva», prosegue Tartaglia, «abbiamo visitato con alcuni sindaci dei piccoli impianti fuori regione che non creano nessun problema e non emanano odori».
Tutto sta, quindi, a decidersi. L’iter procedurale dovrebbe spettare alla Regione e, a seconda dei vincoli e delle procedure da attuare si potrebbe avere un nuovo impianto di compostaggio già nel giro di un anno.
E favorevole alla creazione di impianti di questo genere è anche il Wwf. «È da almeno 12 anni che si continua a ipotizzare la realizzazione di inceneritori nella nostra regione», interviene Ines Palena, presidente del Wwf zona frentana e Costa teatina, «ma è giunto il momento di cambiare rotta. La strada da percorrere è realizzare efficienti impianti di compostaggio in grado di sostenere i rifiuti organici dei comuni rendendo autosufficiente l’Abruzzo e i suoi territori. In questo modo i comuni in ritardo sulla raccolta sarebbero incentivati ad adeguarsi velocemente ai limiti di legge. Non poter disporre di questi impianti invece», prosegue la Palena, «penalizza proprio i comuni virtuosi nella raccolta differenziata. La priorità della gestione dei rifiuti, così come recita la direttiva europea del 2008, dovrebbe essere proprio la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali».
Daria De Laurentiis
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