Rifiuti sulla spiaggia: i commercianti chiamano il Comune

Sopralluogo di sindaco e assessore dopo le proteste Il Consorzio Vasto Marina: la riviera non può stare così

VASTO. Rifiuti in spiaggia e dune sotto assedio. La stagione balneare è iniziata, ma il litorale, fatta eccezione per i tratti in concessione, non è stato ancora oggetto di interventi di pulizia. Ne è la dimostrazione il cumulo di spazzatura lasciato sotto il pontile ormai da diverse settimane e non ancora rimosso.

I pochi bagnanti che, sfidando i capricci del tempo, hanno fatto capolino in spiaggia domenica, hanno dovuto fare lo slalom tra buste di plastica, bottiglie di vetro e lattine lasciate dai soliti incivili. Il tratto più sporco è quello a nord del litorale, nell’area riservata alla piccola pesca. In totale abbandono anche la riviera, dove le aiuole pubbliche sono invase da sterpaglie e le palme ridotte a mal partito dal punteruolo rosso che in viale Dalmazia ha fatto strage delle piante ornamentali. Per non parlare del lungomare: la parte settentrionale è diventata impraticabile a causa di una enorme buca sul manto stradale. La passeggiata è interrotta dalle transenne.

«Abbiamo sollecitato l’amministrazione comunale», fa sapere Piergiorgio Molino del Consorzio di Vasto Marina, «nei giorni scorsi il sindaco Luciano Lapenna e l’assessore Marco Marra hanno effettuato un giro insieme a un nostro rappresentante per una ricognizione, al termine della quale hanno promesso interventi. La riviera è il biglietto da visita della località adriatica, non può essere lasciata in queste condizioni», conclude l’operatore.

Non va meglio a sud del litorale. È di questi giorni la segnalazione delle guardie ambientali del Wwf circa alcuni interventi di pulizia effettuati con mezzi meccanici a ridosso delle dune, la cui presenza caratterizza e rende particolarmente suggestivo quel tratto di spiaggia, oltre a essere l’habitat naturale del fratino, il piccolo uccello che nidifica negli ambienti dunali. In questo caso a finire nel mirino sono quei balneatori che hanno ripulito l’area per procedere alla installazione di sdraio e ombrelloni, molti dei quali sono destinati a restare chiusi.

«Chiederemo al Comune di verificare se è stata rispettata la distanza di cinque metri dal piede della duna», affermano le guardie ecologiche, «a noi sembra che i mezzi meccanici si siano spinti oltre manomettendo un prezioso ambiente dunale e mettendo a repentaglio la nidificazione del fratino. La spiaggia di Vasto è diventata famosa anche per questo motivo. Una cosa del genere non sarebbe consentita se fosse operativo il piano di gestione dell’area Sic fermo in Regione», concludono al Wwf i cui volontari, sostituendosi spesso e volentieri alle istituzioni, effettuano periodici controlli anche lungo la pista ciclabile della Marina che costeggia una riserva naturale ed un sito di interesse comunitario. Anna Bontempo

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