Rifiuti vicino alla scuola ricorso dei genitori al Tar 

Ortona. Le famiglie degli alunni di Fontegrande chiedono di rimuovere l’isola ecologica «Alla giunta comunale non importa che i bambini vivano in un ambiente insalubre»

ORTONA. Scatta il ricorso al Tar per l’isola ecologica accanto alle scuole. A presentarlo è il comitato dei genitori degli alunni di Fontegrande, che non accettano una tale presenza vicino alla struttura che ospita quotidianamente i propri figli. Il ricorso al Tar di Pescara è stato presentato nei giorni scorsi e fa riferimento in particolare alla delibera di giunta comunale dello scorso 4 ottobre, con cui si approva il centro di raccolta risultando esso «adeguato» alle disposizioni del decreto ministeriale che ne delinea tutti i requisiti.
«L’attuale giunta ha quindi deciso che i bambini delle scuole di Fontegrande, in special modo della scuola primaria, non abbiano diritto a vivere in un ambiente salubre, lontano dai rumori dei compattatori, dalla polvere e dai cattivi odori generati dai rifiuti accumulati nel centro di raccolta», sostengono i promotori del ricorso. «In verità questa incredibile vicenda ha origini lontane poiché la nascita del centro di raccolta risale al 2012 quando la passata amministrazione ritenne possibile allocare vicino a degli edifici scolastici quella che, sostanzialmente, è una discarica» racconta ancora il comitato dei genitori.
«Ovviamente il sito non era idoneo allo scopo e il centro di raccolta ha potuto funzionare finora, in deroga alla normativa vigente, solo grazie ad ordinanze temporanee emesse dal sindaco. È però vero che nel 2015 i genitori, gli alunni e gli operatori scolastici vennero rassicurati poiché la giunta dell'epoca dispose lo spostamento dell’isola ecologica verso il sito dell’autoparco comunale di Villa Torre. Purtroppo alle delibere non seguirono fatti concreti e il centro di raccolta non è mai stato delocalizzato».
Soffermandosi sull’attuale amministrazione, invece, i ricorrenti parlano di una «netta chiusura a qualsiasi dialogo» da parte del sindaco Leo Castiglione che, durante un incontro nell’aula consiliare il 24 novembre scorso, avrebbe invitato i genitori contrari a un’isola ecologica accanto alle scuole «a fare ricorso contro la delibera di definitiva approvazione» sostengono. Il 12 gennaio si discuterà della sua eventuale sospensione e le motivazioni perché ciò avvenga, secondo il comitato sarebbero tante.
«Tra i più importanti la mancanza della conformità urbanistica, nel senso che il luogo non è mai stato destinato dal piano regolatore ad ospitare un centro di raccolta dei rifiuti», viene sottolineato. Per di più vi sarebbero «numerose violazioni della normativa nazionale di settore: mancanza di un piano di sicurezza antincendio, rifiuti pericolosi accumulati all'aperto, mancanza di barriere protettive verso l'esterno e molto altro. Ma è utile ricordare che nel centro di raccolta, accanto a bambini nei primi anni di vita, vengono stoccati anche rifiuti pericolosi», tuonano coloro che hanno presentato ricorso al Tar, «ovvero rifiuti che secondo la normativa di riferimento contengono sostanze che possono essere tossiche, nocive, corrosive, irritanti, cancerogene, mutagene», concludono. «Bisogna che questa vergogna finisca il prima possibile. Ciò che è stato fatto finora dalle amministrazioni comunali è contro il più elementare buon senso».
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