Rissa a Punta Penna davanti alla discoteca 4 ragazzi condannati

Sei mesi di reclusione ad ognuno per i fatti del 24 giugno ma i giovani negano e i loro avvocati annunciano appello

VASTO. Sei mesi di reclusione ciascuno per rissa aggravata e danneggiamento.E' la sentenza decisa ieri mattina dal giudice del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi al termine del processo celebrato con rito abbreviato ai quattro studenti vastesi coinvolti il 24 giugno scorso in una rissa scoppiata a Punta Penna a qualche centinaio di metri da un locale da ballo .

Andrea Ciccotosto ,20 anni, Gianluca Saturno, 22, Michele Trovato, 29 e Andrea Di Biase , 20 , fino alla fine hanno negato ogni addebito.

I difensori dei ragazzi hanno annunciato ricorso in appello. «Alla rissa erano presenti venti persone. I quattro giovani fermati dai carabinieri pagano per tutti solo perché probabilmente sono stati i più ingenui e non si sono allontanati», ha affermato l'avvocato Nicola Artese sintetizzando la linea difensiva condivisa con i colleghi, Elisa Pastorelli,Vincenzo Nanni e Roberto Cinquina.

La lite che ha messo nei guai i 4 ragazzi cominciò alle 3 di domenica 24 giugno.

Botte da orbi con martelletti e cric. Secondo la ricostruzione degli investigatori , i quattro vastesi avrebbero iniziato a discutere con due giovani foggiani per banali motivi all'interno di una discoteca. La discussione era stata subito smorzata dall'intervento degli addetti alla sicurezza del locale.

La situazione è degenerata un paio d'ore dopo all'esterno del locale. Fra i due gruppi rivali scoppia una lite furiosa . I due foggiani vengono colpiti e costretti a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso .

Ad accompagnare i feriti in ospedale è la polizia , mentre i carabinieri identificano e fermano i 4 presunti aggressori.

Ma è proprio questo il punto sul quale insistono i difensori dei quattro ragazzi.

«Non è assolutamente dimostrato che siano stati loro ad aggredire e ferire i due foggiani , né che abbiano provocato danni con il martelletto sequestrato dai carabinieri, dal momento che alla rissa quella notte erano presenti più di venti persone. Al suono delle sirene della volante e del nucleo radiomobile dei carabinieri si sono allontanati tutti lasciando i nostri clienti nei guai», insistono gli avvocati Artese,Pastorelli, Nanni e Cinquina . «Che siano stati i 4 più sprovveduti è certo. Non è affatto sicuro invece che siano stati loro a picchiare».

La vicenda è quindi destinata ad essere rivissuta fra qualche mese davanti ai giudici della Corte d'Appello dell'Aquila.

« La versione dei quattro giovani è molto diversa da come venne raccontata nell'immediato dalle parti offese», assicurano i legali. Ognuno degli accusati ieri ha rappresentato la propria versione dei fatti .Tutti però hanno negato con determinazione le accuse.

«Non sono giovani violenti», ha ribadito l'avvocato Pastorelli. Alla fine il giudice ha accolto la richiesta del pm : sei mesi a testa , pena sospesa .

Ai 4 imputati inoltre è stato annullato l'obbligo di dimora notturno e permanenza obbligatoria a domicilio dalle 22 alle 6, disposto tre settimane fa dal giudice Izzi.

I due giovani foggiani , presenti ieri in aula ,hanno in parte perdonato i presunti rivali e deciso di ritirare la costituzione di parte civile .(p.c.)

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