Rogo al Cohiba, la titolare: «Impianto elettrico vecchio»

Si attendono i risultati della perizia dei pompieri per capire se è stato doloso I carabinieri informano il magistrato di turno Ciani sul rogo divampato al pub

CHIETI. Incendio doloso o corto circuito elettrico? Bisognerà attendere ancora qualche ora per fare luce sulle cause che, martedì sera, hanno scatenato il rogo nel disco-pub “Cohiba” in via Unità d’Italia allo Scalo.

I vigili del fuoco che hanno domato l’incendio dopo due ore di intenso lavoro non hanno ancora stilato l’esito della perizia, ma nel frattempo i carabinieri hanno informato il magistrato di turno, Giancarlo Ciani, dei fatti accaduti allo Scalo. Il “Cohiba” è stato divorato dalle fiamme, il rogo non ha risparmiato nulla: arredi e suppellettili sono andati in fumo nel giro di pochi minuti. E l’intervento immediato dell’equipaggio composto da sette vigili del fuoco ha impedito che le fiamme raggiungessero il primo piano dello stabile dove abitano diverse famiglie. «Non sono riuscita ancora ad entrare nel locale» racconta Antonella Gasparro, 37 anni, titolare del “Cohiba” anche se solo per qualche altro giorno «il mio contratto con il proprietario scadrà alla fine di questo mese, ma là dentro ci sono oggetti miei che devo ancora portare via. Dopo tutte le cose brutte che mi sono sucesse ho deciso di dare un taglio netto a questa esperienza lavorativa» confida con un velo di amarezza «sono stata aggredita, picchiata, minacciata di morte, ora l’incendio del locale. Un fatto che mi addolora profondamente». Sabato scorso al disco-pub dello Scalo è andato in scena l’ultimo evento musicale che ha richiamato tanti giovani. «È stato un momento bello, ma anche triste quello dei saluti finali» racconta la 37enne «tuttavia avevo già deciso da settembre di smettere con questa attività e non credo che dedicherò il mio tempo ad altre esperienze dello stesso genere. Qui» puntualizza «non era più il caso restare. Me lo hanno fatto capire in tanti modi. Al di là delle telefonate minatorie anonime dopo il pestaggio della scorsa estate qualcuno, di recente, si è divertito a prendere la posta dalla mia buchetta, a gettarla in terra e persino a orinarci sopra». Antonella Gasparro, nonostante i burrascosi trascorsi, non dà per scontato che l’incendio di martedì sera abbia una matrice dolosa. «Non voglio pronunciarmi, preferisco aspettare l’esito della perizia dei vigili del fuoco» spiega «va detto comunque che gli impianti elettrici del locale erano particolarmente datati. E qualche avvisaglia di cedimento l’ho avuta anche di recente. Personalmente, e lo dico a chi insinua che ci sia io dietro a questo fatto criminoso, non ci guadagnerei nulla soprattutto perché non sono io l’intestataria della polizza antincendio stipulata sul locale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA