Rubati sette chilometri di cavi di rame

Sant’Eusanio, il furto in un impianto fotovoltaico di un privato. Il sindaco: vogliamo più controlli

SANT’EUSANIO DEL SANGRO. Furto di cavi di rame nell’impianto fotovoltaico di contrada Tori. Due notti fa, i ladri sono entrati scavalcando la recinzione della struttura che si trova in campagna e sono riusciti a prendere circa sette chilometri di cavi, bloccando di fatto l’attività dell’impianto.

La struttura è di proprietà di un tedesco che ha affittato il terreno; nelle vicinanze di quello “visitato” dai ladri, ci sono altri due impianti; complessivamente a Sant’Eusanio ci sono sette impianti fotovoltaici di cui uno comunale. Generalmente sono strutture da 1 a 1,5 megawatt.

Sull’accaduto indagano i carabinieri di Castel Frentano. I ladri hanno individuato l’ennesimo modo per mettere a segno i loro intenti razziatori di questo metallo che è definito “l’oro rosso”: gli impianti fotovoltaici. Il danno, oltre al valore del rame, è ascrivibile alle spese di ripristino della struttura oltre a quello del fermo di produzione. Le parti più colpite sono le dorsali costituite da corde di rame che connettono i quadri di campo dei moduli fotovoltaici all’ingresso inverter: si tratta di cavi in rame con una sezione che supera i 185 mm, dove passano correnti fino a 200A e tensioni di 900V.

Un furto, quando l’impianto è in funzione, cioè nelle ore diurne, è facilmente identificabile perché l’asportazione dei cavi di rame provoca un’immediata interruzione della produzione. Però di notte l’impianto è vulnerabile: ecco perché essi sono dotati di sistemi di allarme acustici e collegati in rete, oltre, in alcuni casi ai vigilantes. Oltre a questi, recentemente sono stati messi a punto anche dei sistemi che rilevano il tentativo di rimozione dei cavi a impianto spento. Qualcosa, però, a Tori non ha funzionato e i ladri hanno potuto agire indisturbati .

Pochi giorni fa, sempre a Sant’Eusanio, ignoti hanno asportato dall’ufficio postale i pluviali di rame, mentre un paio di anni fa furono presi di mira, in contrada Santa Lucia, i cavi della dismessa ferrovia Sangritana. In quell’occasione i carabinieri arrestarono tre romeni. «La cosa è preoccupante», afferma il sindaco Raffaele Verratti, «perché dopo aver preso di mira i cavi della tensione delle ferrovie, i pluviali, compresi quelli nei cimiteri, adesso è la volta degli impianti fotovoltaici. Bisogna aumentare i controlli e dedicarsi a conoscere qual è il circuito che il rame subisce dopo i furti».

Matteo Del Nobile

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