Salvato dai chirurghi del policlinico

Albanese affetto da una rara malattia vascolare

CHIETI. Aveva una malattia rarissima ed è stato salvato dai medici del reparto di chirurgia vascolare del policlinico di Colle dell'Ara. Insomma non solo cattive notizie e disservizi arrivano dalla sanità dell'ospedale clinicizzato, anche se le professionalità del Santissima Annunziata non sono state mai negate.

E una ennesima riprova questa volta l'ha offerta la divisione diretta dal professor Francesco Spigonardo, chirurgo vascolare di Pescara, da anni in forze al policlinico teatino e molto conosciuto per i suoi successi professionali, che, anche in questa occasione, è stato affiancato dal collega professor Sante Ucchino.

Edmond Simoni
, 34 anni, di Scutari (Shkodra, Albania occidentale), non finirà mai di ringraziare l'equipe medica, anche perché tra pochi giorni sarà in grado di tornare dalla sua famiglia in Albania.

La sua storia è cominciata qualche mese fa con una sofferenza alla quale è seguita una diagnosi impossibile da parte dei medici dell'Albania e con la dichiarata incapacità degli stessi a poter intervenire. Simoni però non ha perso la fiducia, è giovane e vuole vivere. Pensa che ha dei parenti in Abruzzo e infatti è a loro che si rivolge per avere qualche consiglio. La salvezza è dall'altra parte del mare Adriatico. Infatti i parenti gli dicono di rivolgersi al policlinico di Chieti dove c'è il reparto di chirurgia vascolare. E così è iniziato il viaggio della speranza di Edmond.

L'albanese che è stato accompagnato dalla madre Lika, (che oggi è emozionatissima per i risultati) si è sottoposto a tutte le indagini e gli esami possibili fino a quando la diagnosi è arrivata: pseudo aneurisma carotideo sinistro in probabile sindrome di Bechet (vasculite sistemica che produce una infiammazione dei vasi sanguigni di origine sconosciuta).
L'intervento si è svolto il 4 febbraio scorso. Edmond si è già alzato e sta vivendo una tranquilla convalescenza, pieno di una infinita gratitune nei confronti dell'equipe del professor Spigonardo.

«Mi ha colpito», dice Edmond Simoni, che si offre per uno scatto del fotografo insieme con i suoi salvatori «il trattamento umano ricevuto nel reparto da persone tutte squisite e disponibili che mi hanno fatto comprendere come sia importante, oltre alla professionalità anche la considerazione che si medici infermieri e personale hanno per il malato». (k.g.)

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