Assemblea nello stabilimento ortonese di contrada Alboreto. In 17 accettano il prepensionamento

Samputensili, contestati i sindacati

I lavoratori: «C'è poca chiarezza sulla vertenza e sul nostro futuro»

ORTONA. Si riaccende la vertenza Samputensili, tutt'altro che conclusa e che ora assume toni ancora più duri e drammatici. Molti dei 139 dipendenti dello stabilimento metalmeccanico di contrada Alboreto sempre più disperati contestano le rsu aziendali e i sindacati che, secondo loro, «non comunicano o meglio non danno garanzie sul loro futuro lavorativo».

È quanto accaduto, ieri mattina, durante un'assemblea a mensa dove i sindacati hanno riferito l'esito di un incontro in Confindustria a Chieti.  I lavoratori hanno mostrato subito sfiducia nei confronti dei sindacati perché, «dopo aver siglato l'accordo con il Gruppo Maccaferri, proprietario della Samputensili, sono stati poco presenti in azienda e poco interessati agli sviluppi della vicenda». 

Attualmente, 17 su 27 lavoratori prepensionabili hanno aderito al prepensionamento, avendo i requisiti necessari, mentre 8 dipendenti hanno accettato il trasferimento definitivo presso lo stabilimento principale di Bentivoglio (Bologna).  Meno sicurezze, invece, sui nuovi imprenditori che dovrebbero avviare nuove attività produttive nei vecchi capannoni Samp, ricollocando così una parte dei dipendenti, come previsto dall'accordo. Istonio di Vasto, ditta che opera nel settore metalmeccanico, dovrebbe insediarsi agli inizi di luglio ricollocando 30 unità. 

A tal proposito, a breve, dovrebbe iniziare i colloqui tra i dipendenti anche se ad oggi sembrerebbe che non sia stato ancora firmato nessun accordo con la proprietà Samp e i sindacati.  Tant'è che questi ultimi non sono ancora in possesso del piano industriale dell'azienda da illustrare quanto prima alle maestranze.  Ed è proprio su questo punto che si sono generate le vivaci contestazioni in assemblea perché i dipendenti nutrono dubbi e timori sul fatto che ancora non si sa di preciso cosa Istonio verrà a produrre ad Ortona, con quali modalità e soprattutto con quali macchine e attrezzature.

Perciò, è stato chiesto alle rsu di non far partire i colloqui prima che le cose non vengano chiarite.  Una richiesta accettata dai sindacati che la settimana prossima incontreranno l'azienda vastese per ricevere maggiori delucidazioni.  A tutto questo, si aggiunge il fatto che Istonio dà garanzie effettive di lavoro solo nel caso in cui accetterebbero minimo 25 persone.

Situazione ben diversa per la seconda azienda, la Comec di Chieti Scalo che sarebbe disposta a insediarsi in una parte dello stabilimento ortonese, ma solo dal 2012 garantendo l'assunzione di 10 dipendenti che nel frattempo, fino alle fine del 2011, dovrebbero andare a lavorare nella sede Samp di Bentivoglio. Intanto, si stanno completando le operazioni di smantellamento dei macchinari e delle catene di produzione e nei locali che aprono oramai ampi spazi vuoti vi sono, probabilmente, gli ultimi ed enormi cassoni e imballati pronti per essere spediti.

Tutto questo non lascia assolutamente presagire un futuro diverso da quello che ormai temono tutti i dipendenti: la chiusura definitiva della fabbrica presente sul territorio da 40 anni.

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