Tra gli operai in quaranta decidono di lasciare la fabbrica. Gli altri sperano in un accordo

«Samputensili in produzione fino a settembre»

Tregua estiva concordata con il sindacato in attesa della vendita dello stabilimento

ORTONA. Gli 83 dipendenti sui 140 di alcuni mesi fa, rimasti in Samputensili «firmano la tregua estiva» con la proprietà. Il vertice dell'azienda ha accettato le richieste dei lavoratori di lasciare una decina di macchine per tenere attiva la produzione.

Le apparecchiature sono destinate ad andare a Bentivoglio, in provincia di Bologna, dove il gruppo ha la sede precipale. Quelal della tregua estiva, rientra quindi in una soluzione provvisoria e che rimarrà valida finchè non si insedierà un nuovo imprenditore che ha intenzione di rilevare lo stabilimento di Ortona. L'accordo sindacale siglato a Roma lo scorso aprile, prevede una nuova attività che ricollocherà 60 dipendenti. 

«Con un adeguato numero di macchinari potrà essere garantita una certa produzione anche in questo periodo difficile e di transizione in fabbrica», commentano le rappresentanze sindacali unitarie, «in questo modo, su due turni, un buon numero di operai potranno ruotare sui mezzi di produzione e di conseguenza gli animi si acquieteranno un poco. Così, forse, eviteremo l'esodo del personale specializzato dal reparto utensili». 

«La vertenza non si è ancora conclusa»,,continuano i sindacati, «in quanto è ancora lunga e impegnativa, ma, ora, alla lotta per i nostri posti di lavoro si unisce la volontà dell? azienda di rimanere a Ortona, finchè non avrà trovato i suoi sostituti».  Nella nuova soluzione, infatti, non ci saranno più tre nuove attività nei capannoni di contrada Alboreto, bensì un'unica attività che dovrà investire su un progetto riguardante sempre il settore metalmeccanico. 

Il progetto sarà redatto da una società specializzata in riconversione siti industriali e creazioni nuove imprese del Nord che, in questi giorni, sta effettuando colloqui con le maestranze per raggiungere una soluzione ottimale.  Questa prima fase durerà, un mese, e poi ci sarà una seconda fase in cui la società di consulenza, ingaggiata dal Gruppo, dovrà trovare l'imprenditore nazionale o internazionale che realizzerà la nuova attività progettata per la Samp. 

L'iter si concluderà, presumibilmente, non prima di Ottobre. Queste rassicurazioni e garanzie sono state comunicate ai lavoratori nelle due assemblee sindacali che si sono tenute nello stabilimento, martedì e mercoledì scorso, su richiesta delle maestranze.  «Fortunatamente, abbiamo ripreso un dialogo costruttivo sia con i lavoratori che con i vertici aziendali», concludono le organizzazioni di rappresentanza, «la dirigenza sta cercando di soddisfare le esigenze della forza lavoro, ribadendo ancora una volta di voler mantenere l'impegno preso con l'accordo firmato a Roma». 

La vertenza Samputensili è iniziata a fine gennaio ed è scaturita dalla decisione del Gruppo Maccaferri di chiudere lo stabilimento locale mandando a casa 140 dipendenti.  Una lotta molto dura caratterizzata da oltre un mese e mezzo di sciopero con il presidio 24 ore su 24 davanti ai cancelli dell'insediamento, dall'occupazione da parte dei lavoratori delle arterie principali della città arrivando ad occupare il casello dell'autostrada A 14 e il tetto dell'azienda per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle Istituzioni.  Ci sono state anche manifestazioni in città e sit-in davanti la sede bolognese del Gruppo e al Ministero durante l'incontro tra le parti.

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