San Salvo, bulli prendono a calci e spintonate tre anziani alla Villa 

Indagini della polizia municipale sull’aggressione fatta da alcuni ragazzi di 14-15 anni nel pomeriggio di domenica

SAN SALVO. Adolescenti irrequieti nella villa comunale di San Salvo. Sembra che domenica scorsa, 4 marzo, si siano verificati fatti gravi con protagonisti alcuni ragazzi di 14 e 15 anni accusati di fare i bulli con i frequentatori dell’area verde, specie con quelli più anziani. I minorenni sarebbero arrivati allo “scontro” dopo che gli anziani avrebbero fatto notare loro alcuni comportamenti arroganti. Mentre passeggiavano nella villa comunale, pare che tre pensionati siano stati presi di mira da alcuni ragazzi. Ad uno è stato dato un calcio nel sedere, un altro è stato spinto mentre al terzo è stato rubato il cappello per poi giocarci a pallone. Un atto di malsano divertimento che ha lasciato sconcertata la comunità.
Ciò che fa infuriare i residenti è la mancanza di rispetto. Nella villa comunale, di giorno, gli anziani siedono ancora sulle panchine. «Il problema della maleducazione c’è», afferma uno dei fruitori dell’area verde. «Ai nostri tempi, se si riceveva un rimprovero da un adulto, si abbassava la testa e si chiedeva scusa. Adesso, invece, ti sfidano in modo arrogante, poi ti prendono di mira».
Dell’accaduto è stata informata la polizia municipale che sta svolgendo indagini e compiendo verifiche visionando le immagini dalle telecamere del circuito chiuso dell’area. Il comandante della polizia locale, Vincenzo Marchioli, invita gli anziani vittima dei gesti di bullismo a sporgere denuncia affinché gli investigatori possano individuare i responsabili.
«Finché non verrà presentata la denuncia», commenta Fabio Raspa, assessore alla sicurezza urbana, «non possiamo arginare questi fenomeni ed evitare che si ripetano. È assurdo che in un giorno movimentato come quello di domenica scorsa, in cui c’erano le elezioni politiche, nessuno abbia visto nulla».
Sia la polizia municipale e sia l’assessore invitano la cittadinanza a collaborare e a fornire testimonianze utili alle indagini, ripristinando così il rispetto delle regole e della buona convivenza.
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