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San Salvo, corriere in trappola, aveva tre chili di eroina

Gli uomini della Finanza arrestano un quarantenne incensurato che portava droga dall’Albania

SAN SALVO. Nuovo importante sequestro di eroina alle porte di San Salvo. Il presunto corriere albanese, Aruan Mellushi, 40 anni, disoccupato e incensurato, è stato arrestato dalla guardia di finanza di Chieti. Fermato per controlli, è stato trovato in possesso di tre chili di eroina pura. Un carico che vale almeno sessantamila euro e che probabilmente era destinato ai pusher della costa. La droga è stata sequestrata. L’albanese, trasferito nel carcere di Torre Sinello, il giorno di Pasqua è comparso davanti al gip del tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo. «Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere», dice l’avvocato Marisa Berarducci. L’arresto è stato convalidato, per il momento resta a Torre Sinello. Sono molte le cose che dovrà spiegare agli investigatori. L’arresto di Mellushi apre un nuovo filone.

Nell’operazione Tirana, che scaturì dall’indagine durata circa un anno e coordinata dalla Procura di Vasto, i movimenti di alcuni albanesi, i pedinamenti di tossicodipendenti del luogo o provenienti dalle regioni vicine, nonché le frequentazioni di questi soggetti con pregiudicati del posto, consentirono di smascherare i responsabili dello spaccio di sostanze stupefacenti, in quel caso soprattutto cocaina. La Procura vastese ha più volte definito l’asse Vasto-Tirana l’autostrada della droga. Un anno fa finirono in manette Altin e Emiljan Hairi,presunti capi di un’organizzazione criminale albanese strutturata per cellule tra loro sconosciute, dedita al traffico di droga, specie eroina verso il mercato dell'Italia. Un sodalizio stroncato a più riprese dal Nucleo di polizia tributaria Gico, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia, anche in collaborazione con la polizia albanese. Il monitoraggio dei mercati dello spaccio al minuto ha permesso via via di risalire la filiera di quella che è poi risultata essere una struttura criminale composta solo da albanesi, articolata per gruppi che gestivano i diversi aspetti dell’importazione e dello smercio di droga, non ultimo quello dell’invio dei proventi -solo contanti attraverso viaggi in auto o aerei- in patria. (p.c.)