San Salvo, niente cure per il bimbo di tre anni autistico

Febbo (FI) convoca la direzione sanitaria Asl: «Ritardo dannoso nell’assistenza nonostante varie richieste d’intervento»

SAN SALVO. Ha solo 3 anni ed è affetto da una grave forma di autismo. Più volte visitato da esperti e specialisti, davanti a una diagnosi drammatica, il piccolo avrebbe dovuto ricevere da tempo cure e assistenza adeguata così come prescritto dalla legge 134 del 2015. Ma nonostante il suo problema sia riconosciuto, il bambino non ha ricevuto ancora alcuna assistenza . «È una storia orribile. Una vicenda assurda che mi ha spinto a convocare la direzione sanitaria della Asl. Chiedo spiegazioni e soluzioni. In caso contrario mi rivolgerò alla magistratura». A diffidare la Asl è il consigliere regionale Mauro Febbo (FI), presidente della commissione di vigilanza. Febbo invoca chiarezza sul dannoso ritardo nell’avvio delle cure al bambino nonostante le sollecitazioni ricevute.

«È una creatura di soli 3 anni che ha diritto di vivere. Acclarato che è affetto da una grave forma di disturbo dello spettro autistico confermata dai certificati degli specialisti che lo hanno visitato, perché il distretto sanitario di San Salvo non avvia l’assistenza?», chiede Febbo.

L’odissea dei genitori di G.V. è cominciata il 10 agosto scorso. Visitato da uno specialista dell’Unità di valutazione multimediale del distretto di San Salvo, al piccolo è stata prescritta e autorizzata l’attività riabilitativa semi-residenziale intensiva. Il 22 agosto, mentre il bambino attendeva le cure, è stato visitato da un operatore del Centro regionale di riferimento che ha evidenziato un preoccupante peggioramento. «Nulla si è mosso», dice Febbo. Il 3 ottobre davanti alla legittima disperazione ed esasperazione dei genitori, venuto a conoscenza della vicenda un legale dell’Associazione Autismo Abruzzo ha diffidato la Asl e la Regione sollecitando un rapido avvio delle terapie.La Regione ha chiesto la rapida attuazione dell’assistenza.

«Il risultato è che al 28 novembre il bambino aspetta ancora l’assistenza di cui ha diritto. Non si riesce a garantirgli la cura», denuncia Mauro Febbo. Il consigliere regionale ha convocato una riunione della Commissione di vigilanza chiedendo la presenza del direttore sanitario. «È assurdo che dopo ripetute sollecitazioni, davanti a certificati chiari e incontestabili e con una normativa altrettanto chiara che impone cure ai bambini come nel caso in questione, questo bambino non riesca ancora a ottenere l’assistenza di cui ha diritto. La situazione va presa di petto. Va trovata una soluzione: deve essere curato. Le terapie devono partire prima possibile. È assurdo dover chiedere aiuto a un giudice per curare un piccino di 3 anni ma se necessario lo farò», afferma Febbo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA