Sanità, la Asl dimentica il sindaco

Invito all'orario sbagliato per l'inaugurazione della risonanza magnetica

LANCIANO. «La sanità non dovrebbe avere colori politico: è stato un errore grossolano, che lascia perplessi». È rammaricato il sindaco di Mario Pupillo per non essere stato avvisato dell'inizio anticipato della conferenza stampa di presentazione della risonanza magnetica all'ospedale Renzetti.

Il primo cittadino, assieme al vice sindaco Pino Valente e al consigliere regionale dei Verdi, Walter Caporale, è arrivato quasi alla fine: «Mi avevano detto che era alle 12, invece erano già tutti presenti alle 11».

Soprattutto esponenti di centrodestra. «C'è stato un disguido, ma viene il sospetto che qualcuno stenti a prendere coscienza che le cose in città sono cambiate», sibila Caporale. Già perché è stato strano vedere puntuali il consigliere regionale Emilio Nasuti e l'ex sindaco Filippo Paolini, invece che l'attuale sindaco che con la dirigenza Asl in passato, come medico del Renzetti, non ha avuto un ottimo rapporto.

Anzi all'ultima lettera inviata da Pupillo a Francesco Zavattaro per chiedergli un incontro, il manager Asl non ha neanche risposto. «Disapproviamo che ad un evento così importante per la città fossero presenti uomini del centrodestra e non l'amministrazione comunale», rimarca Valente, «non si possono mettere etichette su un progetto di questo tipo». «Nessuno sgarbo», la replica ufficiale arriva dalla Asl, «l'invito per i politici era alle 12. La conferenza delle 11 era per la stampa».

Con il clima già teso finisce in baruffa anche tra alcuni dipendenti del Renzetti e il consigliere regionale Nasuti sul problema del ridimensionamento dell'ospedale, la riduzione dei primari e delle unità complesse. «Basta con le polemiche», tuona Nasuti, «tagliare i primari è necessario ma non accadrà solo al Renzetti. Comunque anche senza primari, il livello dei servizi è ugualmente garantito». Una frase che scatena l'ira del personale: «Senza i primari il livello dell'assistenza diminuisce e aumenta la mobilità passiva perché non c'è più attrazione del reparto».

A calmare gli animi ci pensa l'assessore regionale Federica Carpineta, intervenuta al posto del governatore Gianni Chiodi: «La risonanza è un'ulteriore mattoncino posto per la costruzione di una nuova sanità».

Ma il dibattto si sposta subito su un altro tema caldo, il nuovo ospedale. «Bisogna arrivare in tempi brevi alla redazione di un progetto preliminare di un nuovo presidio», annuncia Zavattaro, «che non sorgerà sull'attuale sito. Non lo escludo io, ma il buon senso perché non è una struttura adatta alla sanità del Duemila: questi padiglioni sono medioevali».

Di tutt'altro avviso l'amministrazione comunale. «In campagna elettorale abbiamo detto chiaramente che volevamo che l'ospedale restasse qui», taglia corto Pupillo, «la prossima settimana avvieremo incontri con gli operatori sanitari per ricevere suggerimenti, fare valutazioni e aprire un tavolo per cercare soluzioni: sull'ospedale abbiamo le nostre idee e faremo di tutto per portarle avanti».

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