Chieti

Santa Maria Calvona continua a franare

Regione fuori tempo massimo dopo le promesse dell'11 febbraio scorso: la strada è ancora più a rischio dopo il nubifragio di due giorni fa

CHIETI. Regione, il tempo è scaduto. La strada di Santa Maria Calvona è franata ancora di più dopo il nubifragio di due giorni fa. L’11 febbraio scorso, l’assessore regionale alla Protezione civile annunciò: «Lavori tra quindici giorni». Cioè entro il 26 febbraio, che è già alle nostre spalle. La frana corre più veloce della burocrazia e delle promesse politiche. E si è aggravata sotto le palazzine di cittadini rassegnati al peggio. «Tanto qui non faranno nulla», sbotta un signore sulla sessantina uscendo dal portone di casa, a soli due metri dall’asfalto squarciato.

Eppure non sembrava così tre mesi fa quando, in questa zona alla periferia di Chieti, arrivò nientemeno che il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, e il giorno dopo il governatore Luciano D’Alfonso si affrettò ad avvisare il Comune di aver messo la frana di Chieti al primo posto della lista degli interventi. Anche perché i lavori definiti – pensate un po’ – di somma urgenza, sono finanzianti già da settembre del 2014 con 100mila euro e affidati al Genio civile. Ma sono passati mesi e anche i quindici giorni promessi dall’assessore Mario Mazzocca. Da ieri, peraltro, la frana di Santa Maria Calvona ha scoperto anche il tubo del gas. Potrebbe davvero accadere il peggio. Non ci sono più appelli da fare. E’ diventata una questione di onestà intellettuale verso i cittadini che, ieri mattina, hanno inviato alla redazione del Centro questo messaggio: «Gentile Colantonio buongiorno. Senza mettere ulteriore carne al fuoco su una situazione da tempo critica in strada Santa Maria Calvona, vorremmo far sapere alla Regione che ormai la strada è impraticabile e le macchine rimangono sospese a causa dello slittamento ulteriore del fondo stradale franato maggiormente dopo le piogge degli ultimi giorni. Anziani malati rimangono isolati in quanto non raggiungibili con mezzi poiché il rischio è notevole. Anche a piedi risulta pericoloso il passaggio ed è pressoché impossibile per i malati di cuore. Pertanto chiediamo aiuto al giornale per evitare che banali decisioni burocratiche e la farraginosa macchina regionale ritardino ancora i lavori della zona rossa di Chieti. Si deve attendere la tragedia per scomodare le poltrone politiche dei registi regionali? Credo che il sindaco abbia le mani legate (ieri sera ha fatto scaricare 2 furgoni di sabbia, ndr), ma il popolo che non sa dà colpe al Comune. Mentre invece è la Regione che risulta latitante. Aspettiamo aiuti dal suo giornale che ha sempre dato un contributo eccellente alla causa della frana. Grazie», firmato “il Comitato di Santa Maria Calvona”. Vedremo se oggi accadrà qualcosa di buono. Ma c’è anche da segnalare un’altra emergenza. Provate a percorrere via per Popoli e scoprirete che i lampioni, alti oltre dieci metri e scivolati due giorni fa nella scarpata, sono ancora lì. La strada (a pezzi) è della Provincia ma tocca al Comune rimuovere i lampioni compreso quello rimasto in bilico pericolosamente sul ciglio della strada e in piena curva. L’ultima denuncia arriva dal centro Levante dove, da 72 ore, non c’è alcuna connessione internet Telecom. Né c’è qualcuno che spieghi il perché ai cittadini.