Santa Maria Imbaro, cane ucciso a fucilate Gli animalisti: "Sono stati i cacciatori"

Sparatoria contro un branco di cani in contrada Fattore: uno è morto sul colpo, feriti altri. Caporale, dell'associazione Animalisti Italiani Onlus: "La causa è la pre-apertura alla caccia in Abruzzo"

SANTA MARIA IMBARO. Quattro cani, forse randagi riuniti in un piccolo branco perché “in amore”, sono stati sparati nelle campagne di Contrada Fattore di Santa Maria Imbaro. Uno dei quattro è morto sul colpo. Un testimone,  C.D.N., ha denunciato la sparatoria ai carabinieri di Fossacesia. I tre cani feriti sono stati recuperati dalla ASL e il cane morto è stato trasportato all’istituto Zooprofilattico di zona per l’autopsia.

“È purtroppo noto che nelle campagne fatti simili ai danni di cani e gatti accadono con frequenza soprattutto nei periodi di caccia perché allontanano le prede”, sostiene Walter Caporale, presidente dell’associazione Animalisti Italiani Onlus. “Tale crudeltà è opera dei cacciatori che così eliminano la ‘concorrenza’. È ragionevole pensare”, che la causa sia stata l’imminente pre-apertura alla caccia in Abruzzo”.

“La legge 189/2004 sul maltrattamento degli animali”, aggiunge  Caporale, “prevede il carcere per l’uccisione di un cane e sanzioni per maltrattamenti e danni ingiusti. L’ufficio legale dell’Associazione è già attivo per chiedere il sequestro dell’arma del responsabile e il massimo della pena prevista dalla legge: l’arresto”.