Sasi, convocata l’assemblea dei soci

I sindaci dell’ente dell’acqua devono rinnovare il consiglio di amministrazione

LANCIANO. È di nuovo la Sasi, in particolare l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione (Cda), a mettere gli uni di fronte agli altri i sindaci di centrodestra e di centrosinistra nell’assemblea fissata al prossimo 23 settembre. Il 29 luglio scorso, infatti, dopo un’infuocata assemblea si decise di congelare tutto e rimandare di 45 giorni l’elezione del Cda che aveva creato non poco scompiglio.

La bagarre ci fu non tanto sui nomi del Cda, quanto sui compensi, sul pagamento degli stipendi di presidente e consiglieri. Sui nomi, infatti, il centrosinistra aveva trovato la quadra dopo un primo strappo sulla ricandidatura dell’attuale presidente Domenico Scutti inserendo nella lista anche Vincenzo Antonucci, presidente dell’Isi. Il centrodestra, dal canto suo, aveva presentato una lista con Patrizio D’Ercole, ex presidente Isi, Stelio Verna e Nicola Di Loreto. Anche l’Udc aveva presentato una propria lista con Vincenzo Palmerio (attuale consigliere) e due sindaci, Gianni Di Rito e Nicola Cicchitti, messi in realtà per far numero, perché ineleggibili in base alla spending riview.

A divedere era stata la questione dei compensi: presidente e consiglieri dovevano essere pagati o meno per il loro lavoro? «Stiamo approfondendo la norma sui compensi», spiega Camillo Di Giuseppe sindaco di Altino, e segretario provinciale del Pd, «perché c’è la legge finanziaria che dà delle linee, come il poter eleggere dei tecnici esterni nel Cda. C’è poi la spending review, che impone un Cda formato da tre membri, con un presidente che non deve aver ricoperto incarichi elettivi negli ultimi due anni (ma percepisce dei compensi, ndc) e i due membri del Cda che o devono essere nominati tra i dirigenti comunali e quindi i loro compensi vanno ai Comuni, o possono essere esterni ma in tal caso non si capisce se debbano o meno percepire soldi. Ad ogni modo arriveremo pronti all’assemblea perché avere il nuovo Cda Sasi è fondamentale per il passaggio successivo per noi sindaci di centrosinistra: la fusione tra Isi e Sasi». (t.d.r.)

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