Scarichi senza depurazione: due diffide

Reflui nelle acque bianche e non nelle fogne: il ristoratore Artese tra i destinatari del provvedimento

VASTO. Scoprono un condominio e una abitazione privata che scaricano reflui domestici nella condotta delle acque bianche (invece di farli confluire nella rete fognaria) e il sindaco Luciano Lapenna emette due ordinanze diffidando i proprietari a intervenire per regolarizzare gli scarichi. Uno dei due provvedimenti è stato notificato a Marino Artese, noto ristoratore locale, vicepresidente del Consorzio Golfo d’oro, il sodalizio che nelle scorse settimane aveva annunciato azioni legali per i danni all’immagine turistica della città derivanti dalla diffusione di notizie “allarmistiche”.

Alle due ordinanze firmate ieri dal primo cittadino si è arrivati dopo i controlli effettuati dall’ufficio circondariale marittimo nel complesso residenziale Il Quadrifoglio di Vasto Marina e sull’immobile di proprietà della famiglia Artese, sulla statale 16 Adriatica. In pratica sarebbe stato accertato che le due palazzine immettono gli scarichi, senza alcuna forma di depurazione, nella condotta delle acque bianche e non nella rete fognaria violando la normativa in materia di reflui domestici e mettendo a rischio la salute pubblica. Sia l’amministratore del condominio e sia i proprietari dell’altro immobile sono stati diffidati «ad adottare i provvedimenti finalizzati alla corretta regolarizzazione dello scarico delle acque reflue e alla conseguente eliminazione del pericolo per la salute pubblica». Il termine perentorio concesso è di trenta giorni, decorsi i quali verranno deferiti all’autorità giudiziaria.

«Sono acque bianche», spiegano i legali di Artese, «se la rete fognaria, notoriamente insufficiente e sottodimensionata, non ce la fa a fronteggiare fenomeni temporaleschi che sono ormai all’ordine del giorno e non eventi eccezionali, non è certo colpa dei privati. Sarebbe il caso che il Comune intervenisse adeguando i propri impianti fognari, parte dei quali sono al di sotto del livello del mare».

Sta di fatto che la notizia delle due ordinanze emesse dal sindaco Lapenna ha fatto subito il giro della città, giungendo alle orecchie di Riccardo Alinovi, referente locale di Codici, e di Stefano Moretti, dell’Osservatorio regionale anti-mafia che nelle scorse settimane aveva denunciato la presenza di un terreno abbandonato a Montevecchio cosparso di reflui, ma che secondo le indagini della Guardia costiera non risulta inquinato. «È la dimostrazione che avevamo ragione quando abbiamo denunciato l’esistenza di scarichi abusivi», commentano Alinovi e Moretti, «è arrivato il momento di mettersi al lavoro, fare una mappatura completa e dettagliata degli scarichi e attivarsi, anche tramite i nostri rappresentanti al Parlamento Europeo, affinchè si reperiscano i fondi per intervenire sulla rete fognaria».

Anna Bontempo

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