Sciolto l'istituto dei servizi sociali

Al Comune la gestione delle attività, lite su 50 addetti e fondi per 1,5 milioni

VASTO. Il Comune annuncia la soppresssione dell'Istituzione dei servizi sociali ed è battaglia. Duecento utenti sono in fibrillazione, gli operatori in ansia. Se il sindaco, Luciano Lapenna (Pd) è convinto che la rivoluzione nella gestione dei servizi migliorerà l'offerta, non sono tranquilli gli anziani né i disabili. Scettico il presidente del Cda dell'Istituzione, Andrea Bischia (Ppv).

«Con la soppressione dell'Istituzione dei servizi sociali, il Comune gestirà direttamente un milione e mezzo di euro l'anno. La somma che finirà nel calderone potrebbe essere utilizzata per altre iniziative. Non possiamo permetterlo», afferma Bischia (Progetto per Vasto). Quella che fino a qualche settimana fa era una possibilità ora è certezza. Il Comune sembra deciso a dare seguito entro l'anno ad una norma della Regione che prevede l'annullamento dell'Istituzione. La gestione del sociale sarà curata direttamente dall'amministrazione comunale.

Per i 50 operatori (assistenti sociali e personale per l'assistenza domiciliare) non dovrebbero esserci stravolgimenti. I contratti a termine saranno prorogati. L'assessore agli Affari sociali, Antonio Spadaccini (Idv) è al lavoro da giorni per riuscire a fornire alla città servizi rispondenti alle esigenze degli utenti.

Il superamento delle Istituzioni avrà ripercussioni ovviamente anche sul consiglio di amministrazione dell'ente. Il presidente dell'Istituzione, nonché consigliere comunale del gruppo Progetto per Vasto, Andrea Bischia, stigmatizza la decisione assunta dal Comune e annuncia battaglia. «L'amministrazione non tiene conto della valenza di questa struttura. Immaginiamo cosa succederà se il bilancio dell'Istituzione sarà inglobato nel calderone comunale. I servizi saranno tagliati per far fronte alle difficoltà che l'amministrazione incontrerà nella sua gestione ordinaria, a scapito delle categorie più svantaggiate», protesta Bischia. «Non permetteremo assolutamente che venga dato seguito allo smantellamento», avverte il consigliere.

L'Istituzione dei servizi sociali è nata nel 1997. L'obiettivo era quello di focalizzare i problemi di natura sociale e rendere più rapido ed efficace il servizio degli operatori. «Anziché andare avanti, Vasto fa un passo indietro. Gli utenti sono allarmati e continuano a chiedere con forza che l'Istituzione rimanga e con essa l'autonomia dei gestori del servizio. La decisione del Comune dimostra la mancanza di sensibilità e di strategie per migliorare un settore così importante attorno al quale gravitano centinaia di utenti bisognosi di assistenza e duemila stranieri che chiedono di essere inseriti con dignità nel tessuto sociale cittadino. Lotteremo per difendere tutti loro», annuncia Bischia.

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