«Scioperi e barricate in difesa del tribunale»

Le reazioni in città per il no al referendum. Il presidente dell’Ordine: «Bisogna decidere azioni forti»

LANCIANO. Assemblee per preparare scioperi e barricate.

Così la città si prepara a rispondere alla decisione della Corte costituzionale che ha dichiarato inammissibile la richiesta del referendum abrogativo delle norme sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie che ha previsto il taglio di 31 piccoli tribunali, tra cui Lanciano.

A chiedere il referendum, per la prima volta nella storia della Repubblica, erano stati nove consigli regionali, (Puglia, Calabria, Basilicata, Friuli, Piemonte, Abruzzo, Liguria, Campania e Marche) con l’Abruzzo capofila.

«È una decisione assurda», commenta Emilio Nasuti che, assieme a Gino Milano, è il consigliere regionale promotore del referendum, «la Corte costituzionale ha ignorato il volere di mezza Italia, di 9 regione italiane che contano 28 milioni di cittadini, che chiedevano e chiedono, la revisione della riforma non per questioni di campanile ma per vedersi assicurato il diritto alla giustizia. Siamo alla follia. Non ci aspettavamo una decisione del genere perché c’erano tutti i presupposti per l’assenso al referendum. In accordo con le altre regioni d’Italia ci vedremo a Roma, il 20 o 21 del mese, per mettere a punto nuove iniziative da fare assieme. Anche eclatanti, come scioperi e barricate. Siamo anche pronti a ricorrere alla Corte di giustizia europea. Questa riforma va abrogata: mette in discussione il diritto del cittadino all’accesso alla giustizia, provoca disagi, aumenta i costi della giustizia, lascia interi territorio in mano alla criminalità».

«Nove regioni sono state prese a pesci in faccia», attacca Marco Di Domenico, consigliere comunale del gruppo mistro e componente dell’Ordine degli avvocati frentani, «avevo esternato anche in consiglio comunale i timori sulla decisione della Corte. Ora bisogna scegliere: si vuole continuare a fare inutili sfilate e mostre o rompere gli indugi e alzare le barricate in difesa del tribunale di Lanciano?».

«Ci riuniremo in assemblea magari anche con Vasto per decidere azioni forti», conclude Sandro Sala, presidente dell’Ordine degli avvocati, «la decisione della Corte lascia perplessi, esterrefatti. Siamo anche negativamente colpiti dal silenzio e dall’assenza dei parlamentari del nostro territorio».

Teresa Di Rocco

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