PROVINCIA CHIETI

Scoperta la frode dell'olio al tartufo, imprenditore denunciato

I carabinieri forestale sequestrano 5mila etichette di un condimento venduto online che non aveva nulla a che fare con il pregiato fungo

CHIETI. La truffa dell'olio al tartufo. I carabinieri della Tutela forestale hanno sequestrato 5mila etichette e denunciato un imprenditore per frode in commercio per aver venduto un condimento aromatizzato al tartufo che del tartufo non aveva nulla a che fare. Le indagini sono state svolte dai militari del Nipaaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale) del Gruppo carabinieri forestale di Chieti.

L'imprenditore - di cui non sono state rese note generalità né di dov'è - avrebbe venduto online sul sito aziendale il “condimento aromatizzato al tartufo, con estratto naturale di tartufo bianco”, nel cui processo produttivo il tartufo non era presente, nemmeno in infinitesima parte.

In una nota del comandante Tiziana Altea si legge che le indagini hanno accertato che l’aroma utilizzato era una “sostanza aromatizzante” di natura chimica. All’indagato è stato contestato l’art. 515 del codice penale (frode nell’esercizio del commercio), per cui è prevista la reclusione fino a due anni, per aver consegnato agli acquirenti un prodotto con caratteristiche ed ingredienti diversi da quanto dichiarato: "L’aroma infatti deriva prevalentemente dall’utilizzo di bismetiltiometano, una sostanza naturalmente presente nei tartufi, che viene sintetizzata nei laboratori con processi di natura chimica".

I carabinieri forestale ricordano come l’utilizzo degli aromi sintetici sia normato a livello comunitario ed il relativo consumo non crea rischi per la salute.