Scuolabus, licenziati tre lavoratori Il Comune convoca l’azienda

Servizio prorogato per un anno alla ditta School Bus di Afragola che gestisce di trasporto dei bambini Lo scorso aprile arrestato l’ex factotum della società. Gli inquirenti: «Soggetto vicino ai Casalesi»

LANCIANO. Ancora grane per il servizio di trasporto scolastico affidato anche quest’anno alla ditta School Bus service di Afragola, in provincia di Napoli. Dopo i disagi scoppiati nel dicembre del 2012 con lo stato di agitazione di 11 dipendenti su 20 che lamentavano ritardi nei pagamenti degli stipendi, si torna a parlare di licenziamenti e presunte irregolarità nell’erogazione dei compensi. Il tutto agli esordi di un servizio delicatissimo come quello del trasporto scolastico e dei bambini disabili. Nell’aprile scorso inoltre, Giuseppe Massarini, direttore tecnico e factotum dell’azienda, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta nell’ambito dell'operazione “Titano 2” che ha smantellato il gruppo facente parte della fazione Schiavone dei Casalesi dedito alle estorsioni e al business dei videopoker e attivo nei comuni di Aversa, Casal Di Principe e Cancello Arnone. Massarini, che prima dell’arresto si è liberato di ogni incarico all’interno della School bus service srl, è stato considerato dagli inquirenti “soggetto vicino ai casalesi”.

I precedenti. Il servizio di trasporto scolastico è affidato alla School bus di Afragola nel 2010 dall’ex amministrazione del sindaco Filippo Paolini dopo regolare gara d’appalto. Qualche perplessità era stata sollevata da una ditta di trasporti locale per la stesura del bando di gara. Tra le differenze con i bandi precedenti, uno dei parametri risultati “fatali” per la precedente gestione, durata 40 anni, è stato l’aumento del fatturato necessario ad aggiudicarsi l’appalto. Si è passati da 1.200.000 euro a 2. 400.000 euro di fatturato. La School bus è risultata la ditta con il miglior punteggio.

I problemi. Nel 2012, dopo qualche tentennamento nell’avvio del servizio, sono esplosi i primi disagi con i dipendenti. Irregolarità nelle firme dei contratti, pagamenti delle spettanze che si trascinavano da mesi, buste paga con redditi indicati mai percepiti. Dopo la protesta dei lavoratori e l’intervento dell’assessore all’istruzione Marcello D’Ovidio e della Filt-Cgil, l’azienda aveva però rispettato tutti gli impegni.

I licenziamenti. I problemi tornano quest’anno, alla vigilia dell’apertura delle scuole. Tutti i 20 dipendenti vengono licenziati lo scorso giugno per “fine appalto”. Tre dipendenti, tra cui Giuseppina Russo, che si è rivolta al Centro, hanno impugnato il licenziamento. Alla proroga dell’appalto, lo scorso 30 agosto, da parte del Comune per l’anno 2013/2014 per un impegno di spesa di 431mila euro, segue la ripresa al lavoro di tutti i dipendenti tranne i tre che avevano impugnato il licenziamento. Di qui la protesta della Russo, conducente di scuolabus, che lamenta anche il mancato pagamento di tre anni di Tfr e di metà mese di giugno: «Perché il Comune non tutela i propri lavoratori? Ho cercato solo di difendere i miei diritti e mi ritrovo in mezzo a una strada. Al posto nostro sono state assunte altre persone e non tutte di Lanciano». «Ci preoccupa questa situazione», commenta l’assessore D’Ovidio, «abbiamo già convocato l’azienda che ci aveva garantito la tutela e il rispetto dei lavoratori. Abbiamo fatto delle valutazioni di opportunità quest’anno per il riaffido del servizio alla School bus e per questo abbiamo deciso di prorogare il trasporto scolastico per un anno e non per due o tre anni. Non abbiamo potuto fare un’altra gara d’appalto e avevamo tuttavia ampie rassicurazioni che finora il servizio fosse stato svolto nel miglior modo possibile dagli operatori che sono tutti del posto». Qualche dubbio viene però sollevato anche sul la sede attuale della società: secondo alcune testimonianze i bussini sarebbero stipati in un garage che mancherebbe di alcuni adempimenti in materia di sicurezza.

Daria De Laurentiis

©RIPRODUZIONE RISERVATA