Senza lavoro, Chieti maglia nera

Le categorie maggiormente penalizzate sono i giovani e le donne

CHIETI. Un tasso di disoccupazione generale del 10,1%, una disoccupazione giovanile pari al 30,2% ed una femminile del 14,8%. Dati ampiamente superiori alla media nazionale. La Provincia di Chieti si è lasciata alle spalle un anno nero per il lavoro. Questo dicono i dati Instat elaborati dal Centro Studi di Confartigianato Chieti. L'associazione di categoria lancia l'allarme rosso.

«Bisogna riportare le micro e piccole imprese che rappresentato il 95% delle aziende censite in Abruzzo», afferma Daniele Giangiulli, direttore provinciale Confartigianato Chieti, «al centro di un progetto di sviluppo nuovo in grado di valorizzare i giovani e le donne».

Le categorie, al contrario, più penalizzate nel 2010 dalla congiuntura occupazionale negativa che ha attanagliato la provincia di Chieti. Dove i colossi industriali della Val di Sangro hanno ridotto la propria mole di lavoro mettendo in ginocchio l'intero indotto composto, in particolare, da piccole imprese artigiane.

Eloquenti i dati resi noti da Confartigianato. «Nel 2010», spiega Simona Di Silvestre, responsabile Centro Studi Confartigianato, «i valori medi nazionali registrano un tasso di disoccupazione totale pari all'8,4%, una disoccupazione giovanile del 27,8% e una femminile del 9,7%. In provincia di Chieti il tasso di disoccupazione generale si è attestato al 10,1%, quello giovanile al 30,2% mentre la disoccupazione delle donne è stata pari al 14,8%».

Una debacle evidente acuita da altri dati che devono far riflettere. «Tra il 2008 e il 2010», aggiunge Di Silvestre, «in molte province il tasso di occupazione è calato di due punti e mezzo. A Chieti il calo è stato pari a 3,6 punti tanto da classificare la provincia teatina tra le ultime dieci d'Italia».

Preoccupa, poi, il tasso di inattività registrato. Ovvero la percentuale di coloro che si sentono rassegnati e neanche cercano più un lavoro. Il tasso di inattività nazionale nel 2010 è stato del 51,6%, quello giovanile del 71,6%. Nella provincia di Chieti il dato generale si è fermato al 55% mentre quello giovanile ha raggiunto la soglia ragguardevole del 77,7%. Qualche spiraglio si intravede in questo primo scorcio del 2011 con un segno positivo dello 0,1% per l'occupazione ed un decremento del 2%, su scala nazionale, del numero dei disoccupati.

Per Confartigianato urge, comunque, voltare subito pagina. Un appello viene rivolto alla Provincia. Ente preposto alla pianificazione del territorio, sviluppo in primis. «E' stato istituito un tavolo di concertazione sull'economia di cui si sono perse le tracce dopo le tradizionali promesse di rito. E' necessario tornare a concertare il rilancio del nostro comprensorio facilitando l'accesso al credito delle piccole e micro imprese. D'ora in avanti», avverte Giangiulli, «non accetteremo altri ritardi». (j.o.)

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