Sequestrato centro scommesse abusivo 

Scattano i sigilli all’Aleabet di via Colonnetta, l’accusa: 16 computer collegati a un’agenzia austriaca non autorizzata in Italia

CHIETI. La polizia ha sequestrato il centro scommesse Aleabet di Chieti Scalo: per l’accusa, è abusivo. I sigilli sono scattati anche per 16 computer utilizzati per le puntate e collegati a un bookmaker austriaco che, secondo gli investigatori, in Italia non è autorizzato. Il decreto di sequestro preventivo è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari Luca De Ninis su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Falasca. Il titolare del centro di via Colonnetta è indagato per esercizio abusivo di attività di scommessa: si tratta di Matteo Rossi Finarelli, 36 anni, ex calciatore molto noto nelle categorie dilettantistiche abruzzesi.
È partito ieri mattina il blitz della Divisione di polizia amministrativa della questura di Chieti, coordinata dal primo dirigente Pasquale Sorgonà. La procura ha ottenuto il sequestro richiamando un precedente della Cassazione, ritenuto dal gip perfettamente aderente al caso dell’attività di via Colonnetta. Secondo i giudici romani, infatti, «lo svolgimento nel territorio italiano anche solo di una parte della organizzazione di pubbliche scommesse rende applicabile la legislazione nazionale, pur quando il resto dell’organizzazione faccia capo a società straniere e le competizioni, oggetto delle scommesse, si svolgono all’estero». In applicazione di questo principio, per la Suprema corte scatta il reato «in presenza di attività di raccolta delle giocate svolta in Italia da una società straniera priva della licenza di polizia». E gli investigatori hanno sottolineato come l’attività della sala scommesse di Chieti Scalo sia proseguita nonostante il questore abbia rigettato, «per carenza dei requisiti di legge», la richiesta di autorizzazione prevista dal Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza).
L’indagato, difeso dall’avvocato Pasquale Pittella del foro di Roma, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Appare scontato il ricorso al tribunale del riesame per chiedere l’annullamento del decreto di sequestro preventivo e, di conseguenza, la riapertura del centro.
I controlli della squadra di polizia amministrativa, ulteriormente potenziati su disposizione del questore Ruggiero Borzacchiello, continueranno in tutta la provincia di Chieti anche nei prossimi giorni. Sale scommesse e gestori di apparecchi da intrattenimento verranno passati al setaccio per verificare il possesso delle autorizzazioni, l’integrità degli apparecchi da gioco e il collegamento alla rete dei Monopoli. Durante le ispezioni è prevista l’identificazione degli scommettitori con l’obiettivo di contrastare il fenomeno del gioco minorile (sempre maggiormente diffuso), anche in considerazione delle recenti direttive ministeriali che hanno introdotto misure più severe.