Sessanta assunzioni Maxi concorso Sasi dopo il flop del 2008

Entro l’estate il bando per tecnici, amministrativi e operai Basterebbe: così risolviamo il caso proroghe agli interinali

LANCIANO. Un maxi concorso per assumere una sessantina di persone da fare entro l’estate e il bilancio, con la vertenza Acea e il risarcimento danni per l’illegittimo prelievo di acqua dal fiume Verde, quantificati in 7.500.000 euro da chiudere entro poche settimane. Sono due appuntamenti importanti per la Sasi e per il presidente Gianfranco Basterebbe alle prese con la sentenza Acea e le assunzioni attese da decenni nella società che gestisce il servizio idrico integrato in 92 Comuni. Per ora, in attesa dei concorsi, sono stati rinnovati, fino a settembre, i contratti agli interinali: si tratta di una settantina di dipendenti.

I CONCORSI. «Riguardano il personale per la manutenzione e la gestione, i concorsi che andremo a pubblicare a breve per coprire mansioni oggi affidate a interinali. Lo prevede la legge regionale del 2004 che servono concorsi per fare assunzioni; la applicheremo». È il presidente Basterebbe ad annunciare i bandi, attesi dalle tantissime persone che cercano lavoro, una merce rara in questo periodo. Concorsi che in Sasi non si fanno e soprattutto chiudono, da decenni. Uno è stato bandito nel gennaio 2016, ma era per il ruolo di direttore generale della società. Concorso a cui risposero in sessanta ma che è stato bloccato da Basterebbe. Quello che molti ricordano è il concorso del 2008, bandito per coprire 21 posti a tempo indeterminato, 5 da impiegati e 16 da operai: risposero in 2mila ma nel 2010, pochi giorni prima della prima prova tutto si bloccò, per intervento della Regione. Quei posti poi sarebbero stati coperti dagli interinali. «A breve riproporremo il concorso da direttore generale», assicura il presidente della Sasi, «e pubblicheremo quelli per oltre 60 figure, operai, tecnici, amministrativi, per diverse categorie. Siamo quasi pronti ma abbiamo un problema sorto da pochi giorni: il ministero ha pubblicato un decreto correttivo in cui autorizza alle assunzioni a tempo indeterminato. I concorsi previsti, invece, erano per personale a tempo determinato. Attendiamo spiegazioni e regolamenti per non dover poi bloccare le procedure». Ma i contratti rinnovati scadono a settembre. «Entro settembre contiamo di risolvere tutto», dice Basterebbe, «pubblicando i concorsi che sono per titoli ed esami». E per gli interinali? In Sasi ci sono persone che lavorano da oltre 10 anni con contratti rinnovati di volta in volta e hanno acquisito competenze e conoscenze del settore. «Dovranno fare il concorso come prevede la legge», chiude il presidente,anche per evitare le polemiche che sorsero in passato quando alcuni accusarono la Sasi di aver assunto personale a tempo indeterminato senza concorso, appena dopo l’entrata in vigore della Legge regionale 23 del 5 agosto 2004.

IL BILANCIO. Altro nodo è il bilancio, o meglio la questione Acea che crea problemi al bilancio visto che la Sasi deve pagare 7.500.000 euro alla Acea. Soldi immediatamente esigibili, stabiliti dalla sentenza con cui il Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma (tsap) ha confermato la condanna della Sasi già in primo grado, a pagare i danni all’Acea Energia, come risarcimento per l’illegittimo prelievo di acqua dal fiume Verde di cui l’Acea è stata concessionaria dal gennaio 1961 al luglio 2013. Un primo incontro con l’Acea c'è stato. «Ora tramite anche gli avvocati ce ne sarà un altro perché è stato rinnovato il Cda della società», dice Basterebbe, «ma l’obiettivo è di arrivare a una transazione che sia conveniente per la Sasi e per i cittadini, considerando anche che negli accantonamenti nel fondo rischi del bilancio ci sono solo 3.528.000 euro». Ad ogni modo la Sasi ha anche depositato il ricorso in Cassazione. È stato presentato confidando in una sentenza che la Cassazione a sezioni riunite ha emesso rispetto a un caso analogo (Acquedotto del Ruzzo-Enel), in cui ha accolto il principio della prevalenza dell’uso umano delle acque, come stabilito nella legge Galli del ’94, rispetto ad altre attività, come la produzione di energia. Lo scorso anno il bilancio è stato chiuso con un utile di appena 1.384 euro.

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