Sfratto dal palazzetto Volleyball: noi danneggiati

Il presidente Di Mattia: restituiamo l’impianto sportivo al Comune L’ente non ha mai ottemperato alla sistemazione del tetto e del parquet di gioco

LANCIANO. È pronta a citare il Comune per danni e a querelare il sindaco, Mario Pupillo, la Volleyball Lanciano, società di pallavolo che da anni ha utilizzato il palazzetto dello sport di via Masciangelo e che, come annunciato dal primo cittadino, verrà sfrattata dalla struttura per morosità. Il sindaco aveva annunciato di aver pronta una delibera di revoca del contratto di quartiere tra Comune e società stipulato nel 2004 perché l’ente risultava creditore di oltre 100mila euro spese per il pagamento delle utenze della struttura.

«Siamo noi a restituire l’impianto, e non il sindaco a togliercelo», scrive in una nota il presidente della Volleyball Odoardo Di Mattia, «la rescissione con colpa dal contratto è stata da noi già comunicata il 1° ottobre del 2012 e ribadita il 19 dicembre 2012. Il Comune non ha mai ottemperato ai propri obblighi contrattuali che prevedevano la sistemazione del tetto e del parquet di gioco entro il dicembre del 2004. Inoltre», prosegue Di Mattia, «l’attuale amministrazione si è rifiutata di favorire, come succede ovunque in Italia, la possibilità di accedere a un mutuo a nostro carico per la costruzione di un nuovo impianto che sarebbe stato realizzato a nostre spese e di proprietà del Comune: Lanciano, con la penuria che ha di impianti sportivi, non avrà quindi una nuova palestra».

Quanto alle utenze la Volleyball ribadisce: «Al sindaco sfugge evidentemente che per pagare delle utenze bisogna essere titolari delle stesse e che la volturazione, nonostante le nostre innumerevoli richieste, non ci è mai stata concessa perché il Comune non ci ha mai fornito le certificazioni di conformità indispensabili. Abbiamo avviato le richiesta di accesso agli atti per verificarne l’esistenza».

La società sportiva fa inoltre riferimento anche ai numerosi disagi di atleti e famiglie per le pessime condizioni del PalaMasciangelo, definito un impianto “colabrodo” a causa delle pesanti infiltrazioni: «Da oltre un anno», spiega Di Mattia, «la nostra attività si è trasferita in un altro impianto i cui costi di affitto saranno addebitati al Comune».

E viene respinta al mittente anche l’accusa di aver subaffittato la struttura ad altre società: «L’unica occasione seria di subaffitto», specifica la società, «si è verificata nel 2011/2012 dopo un nostro intervento tampone sul tetto ed eravamo pienamente legittimati dalla convenzione, mentre pagavamo regolarmente, anche se in maniera autonoma le utenze».

Daria De Laurentiis

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