Siffredi, ecco il documento che lo scagiona

Accusato di evasione fiscale dal 2001 al 2005, ma era già residente a Budapest

CHIETI. C'è un documento (riprodotto a destra) che potrebbe cambiare il corso del contenzioso fiscale tra Rocco Tano, in arte Siffredi, e l'Agenzia delle entrate, chiamata a dare seguito al rapporto della Guardia di Finanza. L'attore-regista-produttore di film pornografici è stato accusato di evasione del Fisco. Non avrebbe pagato le tasse nel periodo che va dal 2001 al 2005.  Evasione quantizzata in un paio di miliardi di euro. Secondo l'accusa, era residente a Ortona e non aveva pagato le tasse. Ma il Centro è venuto in possesso di un certificato, rilasciato dal Comune, che attesta il contrario.

Ovvero che Rocco Tano «risulta residente a Budapest dal 18 ottobre 2001 a tutt'oggi, come da comunicazione dell'ambasciata italiana in Budapest giusta nota nº 2927 del 21 settembre del 2001, è iscritto all'Aire». Certificato datato 13 agosto 2008 «per uso fisco». Se Tano è residente a Budapest a partire dal 2001, come ha fatto ad evadere il Fisco dal 2001 al 2005? La risposta arriva dalla voce di Rocco Tano, in arte Siffredi, da Budapest: «Finalmente, un po' di verità», esclama al telefono. «La spiegazione è semplice: il Comune di Ortona ha trascritto con qualche anno di ritardo il mio cambio di residenza».

E quando la Guardia di finanza ha effettuato i controlli risultava davvero residente a Ortona. «L'errore è del Comune e mi fa piacere che venga fatta un po' di chiarezza su questa vicenda», sostiene il 46enne attore porno tornato a girare film da un anno, «un errore a cui gli uffici comunali non hanno mai posto rimedio. A tal punto che sono alle prese con un contenzioso con la Guardia di finanza e l'Agenzia delle entrate». Ma possibile che in tutti questi anni non se n'è mai reso conto? «Certo, non ricordo se nel 2004 o nel 2005.

Quasi per caso. Ma ormai la frittata era fatta. Negli ultimi due anni c'è stato un accanimento gratuito nei miei confronti, lo sanno tutti che non vivo più in Italia dal 1997. E nel 2001 ho fatto il cambio di residenza. E nonostante sia finito nel tritacarne mediatico, non c'è stato un amministratore ortonese che abbia speso una parola in mia difesa. E' chiaro quanto accaduto, è lampante che c'è stato un errore negli uffici comunale. Eppure, nessuno ha detto: "Rocco Tano non ha evaso il Fisco, ma c'è stato un equivoco". Una delusione totale».

Parole intrise di amarezza e rabbia. «Quel pezzo di carta è la testimonianza che non sono il tipo che fa il furbo. Io vivo davvero in Ungheria, davvero ho qui le mie attività commerciali».  Nelle ultime settimane è tornato a Ortona per fare visita al padre e ai familiari, qual è stata la reazione della gente? «Nessuna in particolare, perché in città mi hanno visto saltuariamente negli ultimi dieci anni.

Tutti sanno che non vivo a Ortona, ma che soprattutto non vivo in Italia».  Che cosa ha intenzione di fare? «Per il momento, mi hanno contestato la presunta evasione fiscale solo per il periodo che va dal 2001 al 2003. E stiamo trattando. Può darsi che sia anche colpa mia il fatto di non essermi accorto dell'inghippo. Ma tutto il resto no. Mi hanno messo ingiustamente nel tritacarne mediatico».

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