Smercio di coca purissima un fermo e 4 indagati

Lo spaccio in una palazzina popolare ha insospettito i residenti del quartiere Collaboratore degli indagati un cane di razza pincher che abbaiava agli estranei

VASTO.

Operazione Pincher: blitz antidroga all'alba nel quartiere San Paolo. L'elicottero della polizia ha svegliato la città alle 6 volando basso sulla ex 167. Pochi minuti dopo gli uomini della squadra mobile di Chieti, i colleghi del commissariato di Vasto e le unità cinofile hanno fatto irruzione in una palazzina popolare. Il bilancio dell'operazione è di un fermo, 4 avvisi di garanzia per traffico di sostanze stupefacenti aggravato dall'uso di minori e il sequestro di 16 grammi di cocaina purissima.

«Dal momento che lo spaccio avveniva in un appartamento popolare abbiamo chiesto la revoca dell'assegnazione», fa sapere il dirigente del commissariato, Cesare Ciammaichella. L'operazione, denominata Pincher come la razza del cane che abbaiava ogni qualvolta un estraneo entrava nel palazzo, è stata coordinata dal sostituto procuratore, Giancarlo Ciani. Non sono esclusi nuovi provvedimenti da parte dell'autorità giudiziaria.

L'allarme. A invocare l'intervento della polizia nel rione San Paolo sono stati i residenti. Le prime richieste d'aiuto al 113 risalgono al marzo 2012. « I cittadini erano preoccupati e stanchi dell'andirivieni di tossicodipendenti nel quartiere. Il fenomeno aveva assunto proporzioni tali da spaventare la collettivitità», racconta il dirigente del commissariato. «Non appena sono cominciati i controlli abbiamo subito capito che non sarebbe stato facile incastrare i presunti spacciatori».

Le indagini. Per mesi gli agenti dell'anticrimine hanno pedinato i personaggi sospetti, fotografato e filmato il movimento nella palazzina e annotato numeri di targhe. Individuato il meccanismo, gli investigatori sono passati alla seconda fase: hanno cominciato a fermare gli acquirenti dopo averli pedinati per diversi chilometri . «A ogni perquisizione veniva trovata la droga», dice il vicequestore. Ogni qualvolta però gli investigatori entravano nel palazzo, grazie all'abbaiare del pincher, gli acquirenti sparivano. «Con l'aiuto di alcuni testimoni siamo riusciti a scoprire il meccanismo», spiega Ciammaichella.

Ambulatorio della droga. «Gli spacciatori erano riusciti a creare una sorta di ambulatorio. I clienti entravano da un portone, pagavano e ritiravano la droga dalla «reception», poi uscivano da un portone secondario. Gli acquirenti arrivavano sempre in coppia. Uno scendeva e andava a comprare la droga. Il complice al volante di un auto lasciava l'amico in un punto e lo andava a riprendere in un altro. Altre volte, la droga veniva portata ai clienti da bambini o adolescenti che si trovavano nei paraggi. Nessuno usciva con grosse quantità ma la clientela era talmente numerosa da creare disagio ai residenti», rimarca il dirigente. Il blitz. L'operazione è scattata ieri mattina alle 6 dopo 10 mesi di ingadini cogliendo nel sonno i sospettati. «Al nostro arrivo, una donna ha lanciato dalla finestra un involucro. Grazie ai cani poliziotto la droga è stata recuperata. La donna, una quarantenne già agli arresti domiciliari per spaccio, è stata sottoposta a fermo di polizia giudiziaria. Altri 4 presunti complici, D.C, D.V., B.V. e G.L.,sono indagati. La cocaina gettata dalla finestra è di prima qualità. La droga non era stata ancora tagliata. Il magistrato sta decidendo se traferire la donna in carcere, di sicuro dovrà trovarsi un altro alloggio. La polizia ha chiesto all'Ater la revoca della casa popolare.

Paola Calvano

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