Sostanze inquinanti dalla discaricascatta la bonifica a Cerratina

Si tratta di agenti inquinanti potenzialmente cancerogeni che, secondo l’Arta, sarebbero localizzati all’interno dell’impianto

LANCIANO. Dovranno essere ripetute le analisi che riguardano una zona contaminata all'interno della discarica comprensoriale di Cerratina. Si tratta di agenti inquinanti potenzialmente cancerogeni che, secondo l'Arta, sarebbero localizzati all'interno dell'impianto. La società Ecologica Sangro ha tuttavia già predisposto un piano di bonifica e assicura «massima collaborazione».

Era finito in procura il caso degli inquinanti potenzialmente cancerogeni rinvenuti dall'Arta nell'area della discarica di Cerratina. Con monitoraggi dal 2006 al 2008, l'Agenzia regionale per la tutela ambientale aveva riscontrato la presenza di diversi inquinanti, alcuni dei quali con superamenti delle soglie di contaminazione. Si tratta di benzene, dicloroetilene, cloruro di vinile che nel rapporto dell'Arta, sono «sostanze particolarmente pericolose e cancerogene». Queste analisi avevano pregiudicato da parte del Comune di Mozzagrogna il consenso all'ampliamento della discarica e al recupero delle volumetrie perse con l'arrivo di rifiuti extraconsortili.

Nei giorni scorsi una conferenza dei servizi a cui ha preso parte anche il Comune di Lanciano, ha imposto all'Ecologica Sangro, società che gestisce l'impianto, la «rivalutazione dell'analisi di rischio e la predisposizione di un piano di bonifica da presentare entro sei mesi».

Per l'Arta la contaminazione è all'interno dell'impianto: «Non si può parlare di inquinamento diffuso», si legge infatti nel rapporto, «ma ben localizzato». Non così per l'Ecologica che, pur accogliendo la decisione, ha sempre smentito che gli inquinanti provenissero dall'interno di Cerratina sostenendo che la fonte d'inquinamento primaria non fosse stata individuata e sarebbe da ricercare in un'area più ampia, esterna e proveniente da diserbanti usati in agricoltura.

«Ci è stata chiesta solo una piccola modifica all'analisi di rischio», specifica il presidente dell'Ecologica, Alessandro Di Francesco, «per noi non cambia nulla rispetto alle precauzioni prese: la società farà delle piccole rettifiche anche per la messa in sicurezza operativa dell'impianto. Le concentrazioni di inquinanti sforano di percentuali minime la soglia di rischio, a livello di microgrammi per litro, ma abbiamo già predisposto e attivato il piano di bonifica».

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