Spese della Provincia, indaga la Finanza

Nel mirino delle fiamme gialle gioielli, viaggi e cene. Accertamenti delle Fiamme gialle anche sugli 11 gruppi parlamentari

CHIETI. Mentre indagano sui bilanci della Provincia per incarico della Corte dei conti, gli uomini della Guardia di Finanza teatina si accorgono che l’ente non aveva pagato l’Irap per 300 precari, né l’Inpdap per i dipendenti. La precedente amministrazione di centrosinistra, poi, quella guidata dal presidente Tommaso Coletti con la carta di credito dello stesso ex senatore avrebbe comprato gioielli e tablet di ultima generazione. Dalle casse della Provincia sarebbe usciti soldi per pagare cene senza che queste attività avessero una giustificazione istituzionale. Così ipotizza l’accusa. La relazione dei finanzieri, depositata sul tavolo dei magistrati contabili, è stata a sua volta girata su quello dei colleghi della procura della repubblica teatina.

Le indagini della Corte dei conti sono state avviate per capire perché l’ente pubblico teatino fosse finito in una situazione di predissesto (come anche dichiarato dal ministero) e se questa situazione di impasse finanziario fosse il prodotto di un comportamento troppo disinvolto dei suoi amministratori.

Nel mirino della Finanza inoltre sono finite anche le spese fatte dai gruppi parlamentari. Presunte irregolarità contabili che adesso sono passate al vaglio anche della magistratura penale. Secondo più dettagliate informazioni l’ex presidente Coletti avrebbe speso intorno ai 10 mila euro; 4mila i suoi collaboratori e circa 40 mila gli 11 gruppi parlamentari.

Ma l’ex presidente minimizza. «Ho comprato 10 “presentose” (ciondoli d’oro, tipici abruzzesi, ndr) per alcuni ospiti stranieri», precisa, «poche centinaia di euro, spese di rappresentanza di poco conto. Personalmente non ho avuto contestazioni da nessuno».

I finanzieri, invece, sembra abbiamo sentito diversi dirigenti della Provincia a proposito di alcune somme residue che invece di rientrare nelle casse dell’ente sarebbero state spese, non rendicontate e cancellate dalle voci di bilancio.

Si parla di un assessore che per un viaggio istituzionale, fatto fuori regione, avrebbe prelevato 5.000 euro dalle casse della Provincia (senza poi giustificare le spese). Tutte irregolarità che dovranno comunque essere dimostrate. Intanto l’attuale presidente, Enrico Di Giuseppantonio, chiarisce che per quanto riguarda il pagamento dell’Irap, la sua amministrazione «ha deliberato di saldare alcuni arretrati per 800 mila euro entro una certa data al fine di non pagare la penale».(k.g.)

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