Spiagge recintate, ecco le ragioni dei balneatori

L'associazione Lidi Vastesi: «Tuteliamo le strutture dagli atti vandalici»

VASTO. «La presenza delle recinzioni non rappresenta una limitazione al godimento della spiaggia, ma risponde all'esigenza di ordinare e regolamentare il godimento del bene demaniale in un'ottica di sicurezza e di tutela delle strutture balneari».  L'associazione Lidi Vastesi risponde così alla levata di scudi contro l'approvazione della norma salva-recinzioni.

L'intervento del sodalizio, presieduto da Rino Pomponio, fa seguito alle polemiche scoppiate nei giorni scorsi dopo il via libera all'emendamento da parte del consiglio regionale e alla mobilitazione del centrosinistra per la sua abrogazione. Polemiche che i balneatori riuniti nell'associazione bollare come demagogiche. 

«La critica feroce e incomprensibile mossa da costoro si fonda su un equivoco, artatamente confezionato per sobillare gli animi dei cittadini», si legge nella nota dei Lidi Vastesi, «questo equivoco prende le mosse da una premessa, cioè che i concessionari ritengono la spiaggia proprietà privata e da una conclusione aberrante, cioè che gli operatori vogliono impedire alla collettività di godere della spiaggia». 

Secondo i titolari delle strutture turistiche «anche in presenza delle recinzioni ogni cittadino è libero di entrare, raggiungere la battigia, sostare, passeggiare e godere liberamente del bene demaniale senza alcuna limitazione, in perfetta aderenza a quanto stabilito dalla norma approvata dalla Regione».

La presenza delle reti metalliche, che l'emendamento proposto dai consiglieri regionali del centrodestra Giuseppe Tagliente e Antonio Menna ha reintrodotto apportando una modifica al piano del demanio marittimo che le aveva vietate, trova giustificazione nei «ripetuti e costanti danneggiamenti, negli atti di vandalismo e furti denunciati più volte, unitamente allo scenario degradante ed inqualificabile sul piano della sicurezza sanitaria visibile ogni giorno nelle concessioni prive delle recinzioni». 

Non mancano critiche all'indirizzo dell'amministrazione comunale «che non è riuscita a coniugare le irrinunciabili necessità di sicurezza dell'utenza turistica con il principio del libero godimento del bene demaniale». L'associazione Lidi Vastesi segnala infine «l'inconsistenza delle iniziative politiche a favore del turismo dell'amministrazione Lapenna-Forte, che usa subdolamente il demagogico problema delle recinzioni per nascondere le lacune progettuali in ambito turistico».

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