Stadio, curva ospiti chiusa

Nuova beffa per la Virtus, l’agibilità resta parziale.

LANCIANO. Due telecamere su 16 non montate per problemi tecnici, la sala del Gos non suddivisa in due e le barriere di prefiltraggio non conformi alle richieste della questura «condannano» lo stadio Biondi all’agibilità parziale, quindi a essere, ancora una volta, vietato ai tifosi ospiti. L’ennesima beffa arriva al termine del sopralluogo effettuato dalla commissione provinciale di vigilanza, che nega l’atteso via libera e fissa una nuova ispezione per la prossima settimana.

“Virtus-Foggia” in programma domenica, doveva essere la prima partita giocata in uno stadio che rispetta le norme in materia di sicurezza, dopo la sistemazione delle telecamere per la videosorveglianza da parte del Comune, invece sarà l’ennesima partita in uno stadio non a norma e, di conseguenza, vietato ai tifosi ospiti.

La commissione provinciale di vigilanza teatri e locali di pubblico spettacolo al termine del sopralluogo effettuato nello stadio ieri, ha ritenuto di non concedere il via libera e chiudere, anche per motivi di ordine pubblico, i cancelli della curva dei tifosi ospiti. Una decisione, che danneggia economicamente la Virtus, conseguenza del mancato rispetto di alcune richieste da parte del Comune e della società, a cui spetta la sistemazione delle barriere di pre filtraggio.

Le contestazioni mosse al Comune, che ha investito sull’adeguamento del Biondi 200mila euro, riguardano due telecamere non montate e la sala del Gos (Gruppo operativo speciale), la cabina di regia dove le forze dell’ordine filmano e registrato quanto avviene dentro e fuori lo stadio. «Due telecamere non erano montate sui pali della curva ospiti perché era rotto il cestello elevatore, in riparazione durante il sopralluogo», spiega l’assessore ai lavori pubblici, Paolo Bomba (Udc). «Ma erano collegate al resto dell’impianto, che conta 16 occhi elettronici e non i 12 chiesti nei mesi scorsi. Un problema risolvibile in giornata».

Per Bomba è irrilevante anche l’obiezione sollevata per la scelta di realizzare un’unica sala Gos e non due, una per la riunione del gruppo operativo e una per la videosorveglianza. Più problematica, per il Comune, la questione delle barriere di prefiltraggio, la cui gestione spetta alla Virtus, stanca dei continui rinvii. La commissione ha, infatti, contestato alla società sia il fatto che non fossero montate, e quindi non ispezionabili, sia la scelta di “semplici” transenne come barriere di pre-filtraggio anzichè le Betafence, sistemi di recinzione complessi e costosi.

«Non ci sono decreti che impongono di montare le betafence, che costano molto», fa notare Guerino Diomede, team manager della Virtus. «Si richiedono barriere fisse o mobili. Inoltre», aggiunge Diomede, «tranne l’Adriatico di Pescara, non ci sono stadi di prima divisione con barriere del genere. Sarà l’osservatorio del ministero a fare chiarezza». La prossima settimana è prevista una nuova ispezione: sarà l’ultima?